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Sono numerose le segnalazioni di malessere in ambito lavorativo giunte alla Fials, direttamente riconducibile alla riorganizzazione che la Asl di Cagliari ha predisposto in capo al Serd, iniziata con la chiusura dei Serd periferici e il trasferimento presso quello di via dei Valenzani e di via Liguria di tutta l’utenza.

Con il nuovo sistema organizzativo, l’affluenza dell’utenza è divenuta assai rilevante, considerato che lo stesso Serd deve rispondere alle richieste della Casa Circondariale di Uta, del Tribunale ordinario dei minorenni, del Tribunale di Sorveglianza e far fronte ad un bacino di utenza che supera i 350.000 abitanti.

In questo scenario, prosegue il sindacato, non pareva possibile assistere all’ulteriore accorpamento, nel medesimo stabile, del servizio farmaceutico, “avvenuto frettolosamente”, pochi mesi fa e separato dal Serd unicamente dall’ingresso, situato su lati differenti del medesimo stabile.

Il segretario territoriale Giampaolo Cugliara sottolinea come “i locali assegnati sono a tutt’oggi parzialmente occupati da scatoloni con i quali i malcapitati dipendenti devono fare i conti tutti i giorni, anche in termini di spazio fisico ulteriormente ridotto e i traslochi non hanno contemplano il riordino di tutta la documentazione contenuta negli scatoloni rimasti privi di spazi dedicati, appropriati e sicuri”.

Ma non solo. “I locali assegnati al Serd appaiono fatiscenti e con segni di degrado rilevanti, se a ciò si aggiunge una organizzazione del lavoro improntata a tenere in minima considerazione la privacy dell’utenza che vi afferisce, i turni del personale infermieristico pensati con il solo fine di tenere aperto 12 ore giorno senza tener non conto della riduzione numerica del personale in turno che tale scelta comporta, tanto da rendere insufficiente il personale soprattutto nel turno del mattino (quando vi è la maggior affluenza dell’utenza), si possono comprendere le condizioni in cui i lavoratori sono costretti ad operare, ovvero, in una situazione logistica a dir poco critica, che con l’accentramento dell’utenza concorre a creare un clima esplosivo”.

“Avremmo auspicato – continua Cugliara – da parte del direttore generale, per tutti gli operatori sanitari della Asl di Cagliari, la medesima sensibilità e attenzione utilizzata nel curare, prima del trasferimento, gli aspetti di manutenzione straordinaria dei vecchi locali dell’ospedale Marino, trasformando quelle che un tempo erano delle degenze, in uffici amministrativi, privi di scatoloni, eleganti, puliti e con vista a mare, affinché la propria persona e tutto il suo staff potesse operare in una confort zone e non, come avvenuto per gli operatori del Serd e per tutta la numerosa utenza, il posizionamento oltre la confort zone, dove vulnerabilità e rischio divengono basi fondamentali di un disagio percepito e vissuto da tutti, lavoratori e pazienti”.

“Di questa sua spiccata capacità nella manutenzione straordinaria e nell’arredo dei locali il direttore generale ad onor del vero, aveva già dato dimostrazione sin dal suo insediamento, quando aveva provveduto a far adeguare il Padiglione di via Romagna che lo avrebbe dovuto ospitare temporaneamente prima di trasferirsi nei locali fronte mare … Il perché non abbia avuto tale attenzione anche per i locali del Serd e per tutto il personale che quotidianamente ci lavora, non ci è dato sapere, in fondo si sarebbe semplicemente trattato di disporre un’ulteriore manutenzione straordinaria di locali così fatiscenti ed indignitosi per la stessa Asl, tanto da domandarsi se è lecito esercitare delle attività sanitarie al suo interno e soprattutto, perché non sia stato per tempo valutata l’opportunità di trovare locali idonei e dignitosi per tutti. La ristrutturazione dei locali del Marino con quali denari pubblici è avvenuta? Potevano essere utilizzati in parte per la ristrutturazione del Serd, in una equa distribuzione e valorizzazione di tutte le sedi della Asl di Cagliari, magari rinunciando al parquet e altro negli uffici dell’ospedale Marino? Oppure non tutti i lavoratori hanno gli stessi diritti e lo stesso valore?”.

La Fials chiede che vengano portati avanti soluzioni ed interventi urgenti per una situazione diventata ormai insostenibile.

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