È record degli agriturismi in Sardegna. Con 142mila presenze e 40mila arrivi, il 2022 si è confermato anno dei record sul fronte agrituristico per l’Isola se confrontato con il 2019, anno migliore in assoluto.

È quanto emerge dall’elaborazione Coldiretti, su dati Istat, evidenziata ieri a Lollove durante l’incontro di Terranostra Sardegna, l’associazione di Coldiretti che rappresenta gli agriturismi. Un trend che certifica il buono stato di salute delle strutture isolane, confermate da un numero stabile nell’ultimo decennio e rafforzato dalla crescita degli alloggi del 6%.

Le statistiche in Sardegna mostrano anche che gli agriturismi sono sempre più aziende guidate dalle donne (una su tre) e dai giovani, se si pensa che l’età media di chi conduce gli agriturismi si attesta sotto i 50 anni.

A Lollove, nella struttura guidata da Simone Ciferni, presidente regionale Terranostra, si sono riuniti gli Stati generali del comparto isolano. All’appuntamento hanno preso parte, tra gli altri, la presidente nazionale Terranostra, Dominga Cotarella; il direttore Fondazione Campagna Amica, Carmelo Troccoli; il vicepresidente nazionale Terranostra, Diego Scaramuzza; il direttore Coldiretti Sardegna, Luca Saba; il direttivo Terranostra Sardegna e gli esponenti provinciali di Coldiretti, insieme agli agriturismi isolani.

Numeri da record, dunque, per il movimento agrituristico sardo. Sempre i dati Istat elaborati da Coldiretti, dimostrano come nell’Isola (nel 2022 ultimo anno di rilevamento), sono attive 777 aziende agrituristiche autorizzate, numero sostanzialmente immutato negli ultimi anni, con la Sardegna che rappresenta il 3% dell’offerta nazionale. Sul totale delle aziende, l’81% fa alloggio, il 72% ristorazione, il 28% altre attività connesse (come quelle sportive e culturali) e il 13% fa attività di degustazione.

I posti letto del sistema sono 7,2 mila con una media regionale di 11 posti ad azienda, ma anche 40,8 mila posti a tavola (regione con una media aziendale di 72 posti, la più alta d’Italia). Tra gli altri dati dell’offerta spiccano le 407 piazzole di sosta.

In questo quadro confortante anche il movimento economico sardo degli agriturismi spicca. Sempre nel 2022 le attività connesse alla multifunzionalità agricola in Sardegna (in testa gli agriturismo) hanno generato 225 milioni di euro per quasi il 10% del Pil agricolo regionale. Se a questi aggiungiamo anche i 326 milioni di euro prodotti dai servizi di supporto, queste attività in Sardegna incidono per oltre mezzo miliardo di euro. Stesso ottimismo se confrontiamo il settore agrituristico con quello turistico. Qui, proprio rispetto al settore turistico sardo che nel 2022 ha accolto 3,4 milioni di persone, quello extra alberghiero ne ha accolto 1,2 milioni di cui 40,7 mila in agriturismo. Nell’ultimo decennio, poi, se il turismo sardo è cresciuto del 31% quello degli agriturismi è andato a doppia velocità sfiorando il 60% di crescita. Rispetto al 2019, in Sardegna, è stato generato il +12% di valore economico nella multifunzionalità.

“Gli agriturismi sardi sono sempre più sinonimo di identità grazie ai loro prodotti e al modo sempre più sostenibile di fare impresa di chi li guida. Questo spirito imprenditoriale dimostra la grande capacità che c’è nel settore di tenere uniti i valori di Coldiretti, grazie al racconto che viene fatto dei territori”, dice Luca Saba, direttore Coldiretti Sardegna. “Proprio gli agriturismi veicolano un’extra valorizzazione dell’identità culturale e del buon cibo – conclude – e se la Sardegna fatica doppiamente per connettersi al mondo vista la sua condizione di insularità, dall’altra esporta con grande forza l’orgoglio di questa identità e la capacità di fare impresa delle nostre aziende”.

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