Non è piaciuta a tutti l’inaugurazione della nuova Piazzetta Sergio Ramelli, a Cagliari, proposta dal consigliere di Fratelli d’Italia Salvatore Sirigu.

L’evento si è tenuto sabato scorso e ha visto la partecipazione del sindaco uscente Paolo Truzzu. 

Un fatto che non è passato inosservato agli occhi dell’opposizione comunale cagliaritana. Il primo a sottolinearne l’ambiguità è stato il segretario provinciale del PD, Jacopo Fiori, che ha commentato sulla sua pagina Facebook: “Ragazzo ucciso barbaramente, ingiustamente, con violenza inaudita e insensata 50 anni fa e però adesso elevato (purtroppo per lui) a simbolo e a feticcio della destra più becera e cameratesca, quella senza vergogna”. “L’intitolazione delle piazze – scrive Fiori – è un’operazione culturale e politica che la destra, (soprattutto Fratelli d’Italia) sta cercando di compiere in molti dei comuni dove amministra, per “marchiare” la memoria con la toponomastica e, sostanzialmente “normalizzare” la simbologia di chi ancora oggi disprezza le istituzioni democratiche e inneggia alla repressione delle minoranze e all’uso della forza bruta come normale strumento di potere”. “È stucchevole l’ultimo lascito di Truzzu – conclude Fiori – che ha usato in modo ipocrita la toponomastica come una clava, in realtà utile solo per legittimare e garantire visibilità e spazio politico ai gruppi neofascisti a cui la sua parte politica liscia il pelo”.

Sulla stessa linea di pensiero l’esponente di Possibile, Francesca Mulas: “Una vittima del clima di odio di quegli anni, Sergio Ramelli: militante del Fronte della Gioventù, è stato colpito per le sue idee politiche. Il suo nome però si è trasformato oggi in un pretesto per manifestazioni di chiaro stampo fascista: a Milano in diverse occasioni centinaia di persone sfilano in memoria di Ramelli con saluto romano, cori ed esibizioni che si richiamano al fascismo”. Poi ha aggiunto: “Chi ci garantisce che anche quest’angolo di Cagliari non si trasformerà in luogo di nostalgici neofascisti? Non dimentichiamo che fino a qualche anno fa a poche centinaia di metri, in piazza Gramsci, ogni 25 aprile c’era un raduno in memoria della Repubblica di Salò. No, Cagliari non è immune dai rigurgiti del fascismo, ed è triste che il sindaco e la sua giunta con questa nuova intitolazione facciano finta di nulla”, conclude Mulas.

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