CPR Macomer (Foto via Google Maps)

La situazione dei Centri di permanenza per i rimpatri e in particolare di quello di Macomer, dove nella notte tra domenica e lunedì è scoppiato un incendio doloso, è finita al centro di un’interrogazione della deputata Francesca Ghirra (Avs) al ministro degli Interni Matteo Piantedosi.

“I migranti potranno essere trasferiti altrove? Tutti i Cpr sono strapieni perché questo sistema schifoso non funziona. Non sarà il caso di strutturare un sistema più rispettoso dei diritti delle persone?” ha chiesto duramente in Aula la parlamentare progressista.

I Cpr sono lager in cui vengono violati i diritti fondamentali delle persone, luoghi di degrado, sofferenza e abbandono che non servono ad affrontare i fenomeni migratori e devono essere chiusi. Aver prolungato la permanenza al loro interno fino a 18 mesi è una scelta folle e disumana, così come pensare di realizzare nuove strutture o ampliare quelle esistenti”.

Ghirra ha visitato sabato scorso il centro di Macomer insieme a un medico e un operatore legale della rete Mai più lager-No ai Cpr e della Associazione Naga-Milano. “La struttura è del tutto inadeguata, visto che presenta gravi caratteristiche di obsolescenza e incuria. Alcune delle persone migranti incontrate durante il sopralluogo presentavano seri problemi di salute del tutto incompatibili con la permanenza nella struttura, sia di tipo fisico che psichiatrico, ma al momento, nonostante l’autorizzazione dei pazienti, non è stato possibile consultare le cartelle mediche”.

Inoltre Ghirra fa notare come “negli anni la struttura ha ospitato un cittadino rumeno e un lettone, attualmente ospita un cittadino statunitense” e domanda: “Cosa ci fa lì?”. Così come “è incomprensibile la permanenza di un cittadino somalo titolare dello status di rifugiato politico, e, quindi, regolarmente presente sul territorio a prescindere dall’avere con sé un documento scaduto. Sembra infine che i trattenuti non abbiano adeguato supporto legale e praticamente tutti sarebbero seguiti dallo stesso avvocato attraverso il gratuito patrocinio”.

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