C’è anche l’Asl 3 di Nuoro nel progetto europeo “SchoolFood4Change”, finanziato dal programma europeo Horizon 2020, che in Italia coinvolge i Comuni di Nuoro e Milano.

Il progetto si propone di rendere i pasti scolastici piacevoli e salutari sia per bambini che per il pianeta, con l’obiettivo di migliorare il cibo e la cultura alimentare nelle scuole primarie e medie, ed è articolato in 10 moduli.

“Nell’ambito del progetto – spiega la dottoressa Filomena Calzedda – come Consultorio familiare della Asl di Nuoro – abbiamo attivato un laboratorio di circa 4 ore, rivolto ai bambini delle scuole elementari al fine di promuovere la sana e corretta alimentazione. Il laboratorio attraverso una modalità giocosa, ha permesso ai bambini di costruire la piramide alimentare come rappresentazione della dieta varia e bilanciata, del giusto numero di pasti giornalieri e della distribuzione dei nutrienti nella giornata e nella settimana. Durante l’attività – ha aggiunto la professionista – si è evidenziata l’importanza del consumo di cibi genuini e di stagione, limitando l’uso di cibi confezionati e ultra-processati, al fine di favorire la buona salute per l’uomo e per il pianeta. La proposta rivolta ai bambini viene completata da un incontro con i genitori, al fine di coinvolgere le famiglie nella promozione della sana alimentazione per una buona salute”.

“Gli incontri sull’uso delle proteine vegetali – racconta la dottoressa Damiana Spanu – si articolano diversamente in base alle età, con più giorni per classe, avendo interessato più classi delle primarie ma anche classi della secondaria di primo grado. Con i più piccoli si è accennato all’importanza della colazione e dell’alimentazione completa durante la giornata. Spiegata la struttura delle proteine in modo semplificato tramite disegni e slide, introducendone il valore biologico attraverso la differenza tra aminoacidi, si è parlato dell’uso dei legumi nella dieta e delle combinazioni con i cereali, per il fabbisogno amminoacidico essenziale. L’entusiasmo dei ragazzi ha reso necessari diversi momenti di improvvisazione come giocare con i diversi tipi di legumi ancora sconosciuti tra i più piccoli, inoltre si è accennato, anche alle primarie, all’importanza e al significato dell’ecosostenibilità per l’ambiente e di come le nostre scelte, anche alimentari, possano influenzarlo, fondamento del progetto. Infine i bambini sono stati coinvolti con una videoproiezione sull’importanza dell’acqua e dello spreco alimentare”.

“Per quanto riguarda i ragazzi delle medie – prosegue Spanu – oltre ad una introduzione sulla corretta nutrizione si è potuto lavorare maggiormente sulle proprietà e quindi sull’uso delle proteine vegetali e come consumarle attingendo alle ricette tradizionali. I ragazzi sono stati molto attivi attraverso un dibattito sugli allevamenti intensivi e la loro poca eco-sostenibilità. Si è inoltre colta l’occasione per introdurre il tema di rischio per la salute causato dall’eccessivo consumo di carni e derivati. Vi è stato un momento dove i ragazzi tramite l’autoapprendimento hanno potuto sviluppare il tema della dieta mediterranea come valido aiuto per la salute e con il coinvolgimento delle famiglie, hanno iniziato il loro diario alimentare, per una dieta diversificata, con l’uso degli alimenti di origine vegetale. L’occasione – ha concluso la professionista – ha dato pertanto l’opportunità di promuovere sane abitudini riguardo al consumo ponderato di cibi come carni lavorate, eccipienti vari sale e zuccheri semplici”.

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