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Dieci punti programmatici per il rilancio della Sardegna nei prossimi cinque anni: così Alessandra Todde, presidente della Regione, ha lanciato gli assi portanti del suo governo in Consiglio. Cinquanta minuti di discorso molto apprezzati in aula.

Si tratta di “un percorso ambizioso che delinea azioni chiave in vari ambiti essenziali per il rilancio della Sardegna“.

Tra i punti previsti ci sono la rinascita dei servizi pubblici, con particolare attenzione alla sanità e ai suoi livelli essenziali. Poi la promozione del ‘buon lavoro‘, lo sviluppo di un modello economico adatto alle caratteristiche dell’Isola, diritto a una mobilità interna ed esterna che superi l’insularità e un’istruzione di qualità. Quindi un serio investimento in autodeterminazione.

Punto importante quello dell’energia. “Vogliamo realizzare una transizione energetica che sia utile prima di tutto alla Sardegna e ai sardi. Che mira al mantenimento dell’acqua come bene pubblico e ponga al centro paesaggio e ambiente, valori primari e beni non negoziabili. Non tollereremo speculazioni“.

Infine un appello al popolo sardo. “Serve una mobilitazione collettiva a partire dalle cittadine e dai cittadini. Servono una responsabilità condivisa e una buona dose di ottimismo pragmatico, per fare in modo che la Sardegna possa affrontare e superare le sfide del presente e del futuro”.

Infine una sottolineatura: “Oggi sono la Presidente di tutto il popolo Sardo. Di chi ha votato per noi e di chi ha votato per proposte alternative alla nostra. Sono la presidente di tutti quei nostri cittadini che hanno deciso di non partecipare al voto. Da oggi tracciamo un nuovo sistema Sardegna”.

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