Anche in Sardegna aumenta lo stress lavorativo.

Un trend che interessa tutta Italia, dove nel primo trimestre 2024 sono state oltre 22.000 le denunce di malattie professionali legate a disturbi psichici e comportamentali, con una crescita del 17,9% rispetto allo stesso periodo del 2023.

A confermarlo anche i dati raccolti dal servizio di psicologia online Unobravo, nell’ambito dell’analisi condotta per indagare il rischio di burnout in Italia e il disagio psicologico legato al lavoro.

Numeri che non si discostano troppo dalla situazione isolana. Nei primi quattro mesi del 2024, infatti, le persone che in Sardegna hanno manifestato disagio psicologico a lavoro sono in aumento del 96,2% rispetto all’anno precedente, quando si registrava un aumento del 133,9% sul 2022. Oltre un quarto di questi (il 27%) ricerca un supporto psicologico.

A livello provinciale, Cagliari è al primo posto con il 46,7% di lavoratori che dichiara di avere avere problemi di natura psicologica legati alla sfera lavorativa. Seguono la provincia di Sassari (31,4%), Nuoro (12,5%) e Oristano (9,4%).

Dall’analisi condotta, è emerso che nell’Isola sono soprattutto le donne a cercare supporto psicologico per problematiche connesse al lavoro, che da sole rappresentano il 67,3% del totale, mentre il restante 32,7% è composto da uomini. Un dato in linea con la media nazionale (66,3% contro 33,7%), così come le evidenze relative alle fasce d’età.

Anche in Sardegna a essere più colpite sono le persone che si trovano nella prima fase della loro carriera professionale: il 57,4% ha tra i 25 e i 34 anni, mentre il 27,3% è compreso nella fascia che va dai 35 ai 44 anni. Tutte al di sotto del 9% le fasce 45-60 anni, 18-24 e over 60.

“La situazione in Sardegna mostra un quadro preoccupante, che conferma anche il trend nazionale. Sempre più persone lamentano un malessere psicologico legato al lavoro, che, se non trattato, può portare a sintomi fisici e a condizioni gravi che impattano e interferiscono negativamente sulla vita delle persone, come la sindrome di burnout”, spiega Valeria Fiorenza Perris, psicoterapeuta e clinical director di Unobravo. “La sindrome – continua la professionista – si sviluppa in quattro fasi: entusiasmo e aspettative irrealistiche, stagnazione, frustrazione e apatia. Riconoscerle quanto prima è fondamentale per richiedere, per tempo e prima che la sindrome abbia un grave impatto sulla propria vita, l’intervento e il supporto di uno psicologo o di uno psicoterapeuta, figure che possono aiutare a ristabilire un equilibrio tra la vita privata e quella professionale”.

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