La chiesetta di San Pietro di Ponte è stata dichiarata bene di interesse culturale storico ed artistico da parte della Commissione per il Patrimonio culturale della Sardegna. Parte ora l’iter per il restauro e la valorizzazione del sito.

L’amministrazione attendeva da tempo questo riconoscimento, in grado di fornire le dovute garanzie finalizzate all’ottenimento di una quota parte dei fondi necessari per il restauro conservativo del monumento religioso, risalente al 1200.

Per questo, nella seduta di Giunta del 23 maggio ha immediatamente provveduto ad approvare il progetto di fattibilità tecnico-economica ed esecutiva dell’opera, che prevede il ripristino del tetto, mediante la sostituzione delle travi ammalorate e del tegolato soprastante, nonché il rafforzamento strutturale dell’intero edificio, salvaguardando i materiali originari.

“Uno dei più importanti monumenti cittadini sarà riconosciuto all’interno del programma di tutela nazionale dei beni artistici e culturali e potrà così accedere ai fondi ministeriali dedicati secondo quanto previsto dalle norme” spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Antonio Conti. “Si tratta di contributi in conto capitale che consistono nel rimborso della spesa sostenuta per l’esecuzione dei lavori autorizzati per un ammontare di norma non superiore alla metà della stessa. L’amministrazione conta di coprire in cofinanziamento l’altra metà degli importi, pari ad un costo complessivo di 235 mila euro. Dopo la chiesetta di Sant’Agata si tratta di un altro importante tassello che va ad aggiungersi al percorso di recupero storico-artistico dei beni religiosi della nostra città”, prosegue l’assessore Conti. “Il prossimo passo sarà la chiesetta di Sant’Efisio martire, affacciata sull’omonima piazza”.

Nel decreto della Commissione per il Patrimonio culturale si leggono le motivazioni del riconoscimento conferito a San Pietro di Ponte, che “merita indubbiamente formale riconoscimento dell’interesse culturale ai sensi della vigente normativa in quanto rappresenta un interessante esempio di chiesa romanica realizzata dai monaci Vittorini in Sardegna. Nonostante abbia subito alcune limitate modifiche, conserva ancora le proporzioni e le caratteristiche stilistiche originarie che la rendono indubbiamente meritevole di tutela, anche in vista di un prossimo intervento di restauro che l’Amministrazione Comunale, proprietaria del bene, intendeva avviare sotto l’Alta Sorveglianza di questo ufficio”.

Iscriviti e seguici sul canale WhatsApp

Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it