Ottantamila firme in sei mesi, ma ne bastavano 50mila: missione compiuta per il Comitato Insularità che subito dopo le elezioni politiche si è attivato con la raccolta delle sottoscrizioni a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per l’inserimento del principio di insularità in Costituzione.

Adesso le firme saranno depositate in Parlamento ma da qui in poi toccherà a deputati e senatori decidere i tempi e soprattutto se dare il via al procedimento di revisione costituzionale previsto dall’articolo 138. Il testo della proposta è chiaro: “Dopo l’articolo 119 V comma della Costituzione della Repubblica Italiana è aggiunto il seguente comma: lo Stato riconosce il grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità e provvede alla tutela dei diritti individuali e inalienabili garantiti dalla Costituzione. La Repubblica dispone le misure necessarie a ricostituire una effettiva parità ed un reale godimento dei diritti”. Delle 80mila, 60mila sono state raccolte solo in Sardegna. “Il risultato è parziale, le firme continuano ad arrivare”, ha spiegato oggi il presidente del Comitato Roberto Frongia, che ha illustrato i risultati di sei mesi di banchetti in tutte le piazze d’Italia e ha ringraziato tutti quelli che hanno creduto in una battaglia trasversale condotta al di là di ogni steccato partitico. Un risultato che “nessuno si può intestare in vista della campagna elettorale (regionali del 2019, ndr) perché il tema non va inquinato”, ha chiarito. Anche il presidente del Consiglio regionale sardo, Gianfranco Ganau, ha insistito sul carattere trasversale dell’iniziativa: “Spero che ogni programma elettorale in vista delle regionali contenga questo tema, ora tocca ai parlamentari impegnarsi per portare la discussione in Aula”.

La capogruppo di Fi, Alessandra Zedda, ha ringraziato i Riformatori come nucleo promotore di una “battaglia di civiltà”. Secondo la presidente del Comitato scientifico, Maria Antonietta Mongiu, “quello che è accaduto in questi mesi si chiama coesione”, ed “è importante coinvolgere i 16 parlamentari M5S perché se tutti stiamo assieme allora non proviamo paura”.