Nasce nel Sulcis la prima Via del Sale della Sardegna. Protagoniste principali le saline di Sant’Antioco, che da oggi rinascono a una nuova vita e diventano risorsa da far conoscere e promuovere attraverso percorsi di trekking, piste ciclabili o trattamenti di bellezza. Non più solo prodotto industriale, quindi, il sale diventa il filo conduttore esperienziale per i visitatori.

Un obiettivo rincorso da oltre 13 anni (l’idea di progetto risale al 2005) e che oggi muove il suo primo passo con il protocollo d’intesa firmato dalla Regione, Ati Sale, la società concessionaria delle saline, dall’Unione dei Comuni del Sulcis e dal Flag Sardegna Sud occidentale. A disposizione ci sono 2 milioni di euro. E’ prevista la sistemazione e valorizzazione a fini turistico-ambientali dei percorsi esistenti nello ‘Stagno di Porto Botte’ e sul ‘Promontorio, Dune e Zona Umida di Portofino’ (580mila euro).

Per la riqualificazione dei vecchi percorsi del sale e la riconversione in piste ciclabili degli stagni di Porto Botte e Santa Caterina ci sono 700mila euro; 570mila euro vanno per la valorizzazione a fini turistico-ambientali dell’itinerario del sale attraverso la predisposizione di spazi e strutture polivalenti per la fruizione sostenibile dei siti e 140mila euro per la sistemazione e valorizzazione delle aree a supporto dell’attività di turismo attivo (siti di interesse comunitario stagno di Porto Botte e Punta Giunchera).

“Oggi raggiungiamo un traguardo importante – dice l’assessore del Bilancio Raffaele Paci – frutto di una collaborazione fra istituzioni pubbliche e privati, che hanno deciso di unire le forze per favorire lo sviluppo del territorio”. “Dietro il protocollo – osserva l’assessore degli Enti Locali Cristiano Erriu – c’è un’idea di sviluppo che insiste sul lavoro di cooperazione tra gli enti pubblici, in particolare i Comuni e le loro Unioni, e i privati”. “Questo è uno di quei casi, che verrà realizzato con partner pronti ad accettare questa sfida, dotati della corretta sensibilità al tema”, osserva l’assessora dell’Industria Maria Grazia Piras.