E’ stata depositata oggi in Corte d’Appello l’istanza di ricusazione della giudice Ermengarda Ferrarese, presidente del collegio che sta giudicando la presunta banda specializzata in assalti ai furgoni portavalori. Nelle prossime ore la Corte d’Appello fisserà l’esame nel merito, ma il processo proseguirà comunque con la requisitoria del pubblico ministero Danilo Tronci in programma domani e sabato, quando si chiuderà con le richieste.

Le accuse, a vario titolo, vanno dall’associazione a delinquere a numerose rapine, alcune realizzate altre tentate. Tra gli episodi contestati ci sono assalti armati compiuti tra l’ottobre del 2013 ed il marzo 2016: tra questi la rapina alla sede della Vigilanza Sardegna di Nuoro (14 ottobre 2013, bottino 5 milioni di euro), il tentativo di assalto alla Mondialpol di Arzachena (27 luglio 2015), il colpo al portavalori della Vigilpol sulla statale 131 a Bonorva (1 settembre 2015, bottino 500 mila euro), varie altre tentate rapine. Ieri uno dei 26 imputati, Sergio Arzu, ha chiesto la parola rivolgendosi direttamente alla presidente e chiedendole di astenersi perché, in qualità di Gip, avrebbe firmato delle proroghe di intercettazioni di alcune indagini poi finite nel processo. La giudice Ferrarese, con una lunga motivazione, ha deciso di restare al proprio posto e oggi è scattata la ricusazione.

Il Tribunale ha fissato una discussione a tappe forzate che si chiuderà entro febbraio, con udienze pressoché tutti i giorni destinate alle difese: vuole pronunciare sentenza entro marzo, prima cioè che scadano i termini di custodia cautelare per i presunti capibanda: l’ex vice sindaco di Villagrande Giovanni Olianas e alcuni suoi fratelli, Sergio e Luca Arzu e Angelo Lostia. Sono in carcere da 2016 e, se la sentenza non arrivasse allo scadere dei tre anni, dovranno essere liberati. Nel caso la Corte d’Appello dovesse accogliere la ricusazione, il processo dovrà riprendere dal principio con un nuovo presidente.