Carabinieri

Scortavano la droga armati. E’ quanto emerge dall’indagine ‘Grighine’ condotta dai Carabinieri della Compagnia di Oristano che stamani hanno stroncato un’organizzazione criminale che gestiva le più grosse piantagioni di marijuana nell’Isola.

I carabinieri di Oristano hanno scoperto che il capo dell’organizzazione, Andrea Cuscusa 33enne di Villaurbana (Or), finito stamani nel carcere di Oristano-Massama, portava a Cagliari carichi anche di 150 kg di marijuana, preceduto da staffette, e armato di fucili e pistole. I Carabinieri, coordinati direttamente dal Capitano Francesco Giola, comandante della Compagnia di Oristano che ha condotto l’indagine dal luglio 2018, stimano un traffico di oltre due quintali di marijuana per un valore sul mercato di circa 2 milioni di euro.

Stamani, nel corso della maxi operazione, a Cuscusa sono stati sequestrati un fucile con matricola abrasa e una pistola 7,65 che portava appresso. Le armi saranno inviate ai Ris per i riscontri balistici e per verificare se siano state utilizzate in altri episodi criminosi. Secondo quanto emerge dall’indagine Cuscusa e i suoi sodali non solo avevano le armi a disposizione per scortare i carichi di droga, ma si esercitavano attivamente al tiro contro cani randagi e altri animali domestici. In taluni casi anche contro la selvaggina usando altre armi legalmente detenute e che sono state sequestrate durante l’indagine. Cuscusa infatti gestiva la commercializzazione delle più grosse coltivazioni di marijuana in Sardegna, alcune delle quali scoperte dai Carabinieri, come ad esempio quelle di Pattada (Ss), di Ollolai (Nu), di Bitti (Ss). E per i trasporti e le consegne evidentemente voleva agire con tranquillità, anche per paura di rapine da parte di altri sodalizi criminali.

Il sodalizio si occupava di tutto: dalla coltivazione, all’essicazione al confezionamento ed al trasporto. Ed erano talmente forti che, in un caso documentato dall’indagine, Cuscusa arrivò a Cagliari con 150 mila euro di droga. Gli acquirenti, evidentemente non potendola pagare tutta, gli consegnarono 130mila euro in contanti promettendogli gli altri 20mila dopo qualche giorno. Lui prese i 130mila euro e si riportò indietro la droga a Villaurbana (Or), paesino di poche anime sul Monte Arci, nell’oristanese. Dopo due ore gli acquirenti cagliaritani, timorosi di perdere i 130mila euro, arrivarono a Villaurbana con altri 20mila euro per saldare il debito e portarsi via la marijuana. Ma sono documentati numerosi altri episodi di intimidazione e di estorsione nei confronti dei debitori che non avevano saldato le partite di droga precedentemente consegnate. Il tutto, spesso con la complicità dell’Appuntato dei Carabinieri Marco Saba, 36enne in servizio al Radiomobile della Compagnia di Tonara (Nu).

L’operazione ‘Grighine’ ha permesso di disarticolare il pericoloso sodalizio criminale che operava in un’area marginale dell’Isola, il Monte Arci e il Grighine appunto, con piccolissimi centri abitati dove i trafficanti erano convinti di passare inosservati. L’operazione conclusa stamani è stata condotta nel massimo riserbo, monitorata dal Comando generale dell’Arma, e conclusa velocemente per la presenza tra gli indagati dell’Appuntato Marco Saba, finito anche lui da stamani, con gli altri 13 coindagati, nel carcere di Oristano-Massama.

Nell’operazione, sono stati impiegati oltre 100 Militari delle Compagnie Carabinieri di Oristano, Mogoro, Ottana, Macomer e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Oristano con il supporto dello Squadrone Cacciatori di Abbasanta, delle unità cinofile e dell’11° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Elmas.