Il Fronte della Gioventù Comunista (FGC) si è mobilitato a Cagliari e nelle principali università italiane e sarde con azioni di protesta contro il numero chiuso, in occasione delle prove di accesso alla facoltà di Medicina.

L’azione si è svolta presso la Cittadella Universitaria di Monserrato, prima dell’inizio dei test, con un messaggio chiaro: “Non c’è meritocrazia senza uguaglianza”.

«Se l’estrazione sociale degli studenti è diventata un fattore determinante per la preparazione e l’esito del test, come si può parlare ancora di meritocrazia?» ha commentato Piergiorgio, militante del FGC «Chi proviene dalle classi meno abbienti, e da scuole meno prestigiose, non può permettersi di prepararsi con costosi corsi privati, e durante l’estate è anzi costretto a lavorare e saltare un momento di studio fondamentale: c’è una dura penalizzazione. Se non si parte dalle stesse condizioni, non se ne può certo fare una questione di merito!».

«Altro nodo fondamentale è la crisi della sanità pubblica legata alla carenza di personale medico e paramedico» aggiunge Andrea Frau, responsabile FGC, «in 7 anni si sono perduti oltre 9 mila medici e 50 mila infermieri. Le ovvie conclusioni sono che questo test ha l’unico scopo di assecondare i tagli alla sanità pubblica a tutto vantaggio di quella privata».