“Cultura, ricerca e consapevolezza degli aspetti identitari di una comunità possono contribuire a frenare lo spopolamento dei territori, che accomuna Sardegna e Basilicata”. Lo ha detto oggi, nella Città dei Sassi, la vicepresidente della Fondazione di Sardegna, Angela Mameli, intervenuta nel corso dell’incontro “ArtLab: Territori, cultura, innovazione a Matera. Contributo delle imprese culturali e creative alla valorizzazione dei patrimoni materiali, immateriali e digitali” a sostegno della due giorni “Nuoro 2020 incontra Matera 2019. Connessioni culturali per il futuro” che si conclude oggi.

“La Fondazione di Sardegna – ha evidenziato la vicepresidente – ha sostenuto e sostiene progetti che hanno coniugato ricerca e arte e che hanno portato all’avvio di interessanti iniziative in grado di stimolare l’animazione del territori alle prese con problemi di spopolamento. Proprio iniziative di tipo culturale possono contribuire a una presa di coscienza delle stesse popolazioni. Artigianato, arte e alimentare sono elementi che vanno declinati tutti insieme e già il fatto che le popolazioni prendano coscienza del patrimonio che hanno e del fatto che ci può essere una speranza per invertire la tendenza, penso che sia già un contributo. Nuoro, anche con l’esperienza di candidatura a capitale italiana della cultura 2020, ha fatto questo pure con un museo di arte contemporanea, che riesce ad attrarre eccellenze che si stanno formando e che proiettino fuori città e comprensorio”.

Mameli ha giudicato fondamentale il dialogo interculturale, come si sta facendo con Matera 2019, indispensabile come il discorso delle reti e dell’innovazione. “E’ un momento di transizione in cui dobbiamo fare uno sforzo per mettere insieme tante parole chiave. Non c’è più una parola chiave per lo sviluppo. Se prima era l’industria, adesso – ha concluso – i settori devono essere interdisciplinari, ma anche le istituzioni, le reti devono essere il fulcro della ripresa”.