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Una scoperta a primo impatto eclatante è stata annunciata dal team di ricerca asiatico sul nuovo coronavirus: pare, secondo i risultati dello studio effettuato, che due farmaci, l’Abidol e il Darunavir, possano effettivamente ‘inibire il virus‘ nelle cellule in vitro.

Inizialmente questa notizia ha generato grande entusiasmo sia tra i civili, che all’interno della comunità scientifica, sino allo stop arrivato dall’esperto italiano di malattie infettive Massimo Galli, dell’Università di Milano e primario dell’ospedale Sacco, che ha gelidamente affermato: “Una cura contro il coronavirus è ancora lontana: si sta lavorando con farmaci già noti, ma i test in vitro non sono sufficienti per trarre alcuna conclusione. In una situazione così critica, si lavora con quello che si ha”.