Nella foto Giovanni Simeone

Il Cagliari non vinceva dal 2 dicembre dell’anno scorso, con il gol decisivo di Cerri ancora in rossoblù nel rocambolesco 4-3 contro la Sampdoria.

E poteva essere proprio lo stesso Cerri, adesso giocatore del Spal a far perdere la squadra sarda: sarebbe stata la quinta sconfitta consecutiva. Ha rimediato Olsen, poi nel recupero ci ha pensato Simeone, regalando i tre punti tanto desiderati. Ed è così che il Cagliari, in decima posizione, scappa a dieci punti dalla terzultima posizione e in qualche modo archivia la questione salvezza.

Sabato prossimo, contro il Torino, il Cagliari tornerà alla Sardegna Arena dopo la gara del primo marzo con la Roma che costò la panchina a Maran. Il Cagliari ha di fronte a sé undici partite: cinque con formazioni sulla carta superiori e sei con club sotto il decimo posto. Alcune gare però saranno con squadre, vedi quelle con Sampdoria e Lecce, con l’acqua alla gola. L’allenatore Walter Zenga ieri ha sottolineato che il Cagliari non ha sbagliato l’approccio provando a giocare come se fosse in casa. Anche se c’è da dire che la Spal non è il Verona: il compito è stato relativamente più facile. La situazione, per gran lunga della partita in perfetto equilibrio, è stata sbloccata grazie ai valori tecnici. Con la Spal che ha sbagliato il colpo del ko e il Cagliari che ha trovato il gol perché ha un giocatore che sa tirare in porta come Rog, un altro che ha i “colpi” come Joao Pedro e un altro ancora che sta attraversando un momento d’oro, Simeone: in amichevole, nelle partitelle in famiglia e in campionato segna sempre lui.

La gara con il Torino sarà diversa: nel Cagliari ci saranno Ceppitelli e Cigarini, tornati dalla squalifica, e potrebbe recuperare Pereiro. E addirittura potrebbe esserci di nuovo Nainggolan.