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Artigianato artistico della Sardegna al collasso. Lo afferma la Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) dando i numeri delle aziende (400) e degli addetti (600) “in balia di una crisi senza precedenti dovuta alle restrizioni legate al coronavirus e a una stagione turistica deludente”.

L’appello lanciato dall’organizzazione si basa sul mettere a disposizione un bonus a favore degli artigiani che, nel 2020, hanno subìto una significativa diminuzione del fatturato rispetto al 2019. Nei giorni scorsi Peppino Mele, presidente della Cna Artistico e Tradizionale Sardegna, ha richiesto alla Regione in una lettera indirizzata all’assessore all’Artigianato, Turismo e Commercio Gianni Chessa un sostegno al comparto a ai lavoratori. “Gli artigiani del settore normalmente partecipano a delle manifestazioni fieristiche, molte delle quali anche aperte ai consumatori oltre che ai buyer che, come è noto, quest’anno sono state annullate o rinviate a data da destinarsi con un arco temporale di incertezza, lunghissimo”, scrive Mele, evidenziando come le prossime festività natalizie “saranno orfane delle iniziative di piazza che normalmente animavano i nostri paesi e città e che facevano da traino all’attività commerciale, permettendo incassi significativi. Nel complesso, vista anche la paura diffusa del contagio e la tendenza ad acquistare online oggettistica di produzione extraregionale o estera, questo Natale si presenta tra i più funesti, da ogni punto di vista”.

Il settore – evidenzia la Cna Artistico e Tradizionale – ha dovuto rinunciare quest’anno a una serie di eventi privati come cerimonie civili e religiose che normalmente portavano con sé l’acquisto di oggetti regalo, di allestimenti e decori. In sintesi, il 2020 è stato sinora un anno infausto dal punto di vista sanitario, ma anche economico e sociale. “Tutti i settori vivono un momento drammatico, pur con dei distinguo, ma nel nostro caso, la chiusura di una bottega artigiana non è solo un fallimento per la collettività tutta, è anche un pezzo di storia, di cultura e di identità della regione, che sparisce. Un danno che non ci possiamo permettere”, scrive Peppino Mele che chiede all’assessore Chessa di valutare l’ipotesi di devolvere al settore artistico e tradizionale gli stanziamenti di bilancio già destinati alle fiere (un esempio per tutti L’Artigiano in Fiera, ma anche la IHM di Monaco di Baviera)”.