La Procura della Repubblica di Tempio Pausania ha aperto un’inchiesta dopo il concerto di Salmo in piazza a Olbia, realizzato dal rapper a sostegno dei territori sardi colpiti dagli incendi. La magistratura vuole vederci chiaro, visto sotto al palco migliaia di persone assembrate e senza mascherina, nonostante divieti e norme anti-Covid.

Mentre le indagini proseguono “contro ignoti” sui social rimbalzano polemiche, accuse e opinioni anche forti.
Il cantante Fedez condanna l’accaduto, Vittorio Sgarbi difende Salmo (“Io sto con lui e con gli artisti che la libertà, oltre a cantarla, la praticano”). Il governatore della Sardegna Christian Solinas smentisce che l’evento sia stato organizzato dalla Regione. “Non si rimedia ai danni di un incendio appiccandone un altro. Il concerto improvvisato ad Olbia con l’intento, almeno così è stato detto, di sostenere le popolazioni danneggiate dai roghi, potrebbe averne acceso un altro, pandemico, considerata la grande folla di giovani accalcati e privi di protezione”, ha detto Solinas, parlando di “un grave e pericoloso errore” compiuto dal rapper sardo.

I sindaci dei Comuni sardi non ci stanno. Numerose le critiche piovute contro l’evento. Il sindaco di Ussaramanna, Marco Sideri, nel suo profilo Facebook scrive: “Il concerto di Salmo è il simbolo delle contraddizioni di questo paese. Un concerto con centinaia di persone ammassate senza mascherina o green pass che tenga viene bellamente ignorato dalle istituzioni e consentito. Fare una processione con i fedeli no però, sgarrare anche solo tralasciando un pezzo di carta no se si vuole organizzare anche la più piccola forma di spettacolo. Quindi qual è il messaggio che si deve far passare al cittadino? Che c’è chi può e chi no? Che ci sono artisti di serie A e di serie B, situazioni in cui tutto è consentito e altre in cui si applica la legge a puntino? Non credo si sia nella direzione giusta per avere un senso civico diffuso”. Una posizione condivisa da molti primi cittadini.

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