Prima pagina Solinas replica alle accuse sulla megavilla: “Non c’è ipotesi di reato”

Solinas replica alle accuse sulla megavilla: “Non c’è ipotesi di reato”

Il presidente della Regione risponde, punto per punto, alle accuse di poca trasparenza mosse dall'inchiesta del Fatto Quotidiano

Qualche giorno fa il consigliere regionale dei Progressisti, Massimo Zedda, ha pubblicato sul suo profilo Facebook un commento riguardo l’inchiesta del Fatto Quotidiano relativa alla vendita di immobili da parte del presidente Christian Solinas a un imprenditore che avrebbe ricevuto diversi affidamenti diretti da parte della Regione.

A parte l’atto inopportuno di per sé, Zedda si era focalizzato su un dettaglio preciso, seguendo l’inchiesta del Fatto: i documenti relativi alla compravendita, sono introvabili, mancherebbero all’appello il deposito e la registrazione del passaggio di proprietà.

Ma il quotidiano diretto da Marco Travaglio è andato avanti, e nel corso della settimana ha portato alla luce un caso analogo, come riporta, ancora una volta, il consigliere Zedda nel post “Trasparenza e fatti quotidiani”. In questo caso, si tratta della vendita di alcuni terreni di proprietà di Solinas: “Nel 2013 un privato avrebbe trasferito 200mila euro al governatore regionale – spiega il progressista – a titolo di caparra per l’acquisto di alcuni possedimenti. Anche in questa occasione, non risulta il pagamento del saldo e non è stato trovato il rogito, l’atto finale della compravendita”. Allo stesso modo, il mancato acquirente sarebbe un imprenditore che teneva rapporti con la Regione, quando Solinas era in carica in qualità di assessore ai Trasporti.

In conclusione, il consigliere Zedda, chiede a Solinas di rispondere rispetto ad alcune questioni in merito: “la tentata vendita dei terreni e degli immobili, il denaro che le sarebbe stato versato (400.000 euro a titolo di caparre), il mutuo da 880.000 euro che avrebbe ottenuto dal Banco di Sardegna (banca che gestisce la tesoreria della Regione), l’importo di 30 milioni di euro per una transazione, approvata con delibera, tra la Regione e alcuni privati promotori della finanza di progetto su Nuoro e Provincia, il fatto che i privati che sembrerebbe abbiano versato il denaro intrattenessero e intrattengano rapporti economici con la Regione, sono frutto di fantasie giornalistiche o corrispondono al vero?”

Nel frattempo, il quotidiano L’Unione Sarda oggi pubblica un articolo in cui si riporta un ulteriore caso da chiarire, questa volta riguardante l’acquisto per circa 1 milione di euro di una villa al Poetto di Cagliari da parte del presidente della Regione. Il quotidano afferma che un mese e mezzo fa, la Procura di Cagliari avrebbe aperto un fascicolo sul registro degli atti non costituenti notizia di reato proprio per questo acquisto. “Il modello 45 – scrive il quotidiano regionale – è legato a vari esposti il cui contenuto è ora al vaglio del sostituto procuratore Maria Virginia Boi, il magistrato a cui il procuratore facente funzioni Paolo De Angelis ha assegnato l’inchiesta”.

Chiamato in causa più volte nell’arco di una settimana, il presidente della Regione ha deciso di pubblicare sul suo profilo Facebook una replica che mettesse fine alle polemiche. “Premesso che, come noto, tale modello riguarda notizie e/o segnalazioni che non costituiscono reato, sono comunque a completa disposizione per chiarire ogni aspetto delle mie attività, che pur attenendo alla mia personale sfera privata sono sempre state caratterizzate da legittimità e trasparenza”.

Il presidente prosegue sottolineando il fatto che diversi dettagli riportati in un fascicolo riservato siano stati resi pubblici “per costruire un caso mediatico fondato su ricostruzioni parziali e strumentali, su allusioni e accostamenti suggestivi, su gravi omissioni che orientano una lettura fuorviante”. Gli esposti, alcuni dei quali anonimi, non sarebbero, secondo il governatore, fonti attendibili.

Solinas riporta così, punto per punto, l’iter di compravendita della villa al Poetto e dei vari immobili. La prima, pubblicamente in vendita, sarebbe stata acquistata quest’anno dal governatore “con un atto pubblico, stipulando il contratto preliminare e poi l’atto definitivo davanti al notaio, sempre alla luce del sole, dando un acconto con i miei risparmi ed accendendo un mutuo di 30 anni, garantito da ipoteca a favore della Banca pari al doppio del valore”.

Il lotto confinante, invece, non sarebbe di sua proprietà e non avrebbe alcuna relazione con lo stesso, sul quale sarebbe in corso la costruzione di un altro immobile da parte di un privato imprenditore. “La circostanza dell’edificazione – scrive Solinas – allusivamente legata alla mia persona è clamorosamente falsa”.

Per quanto riguarda le proprietà terriere di Capoterra, acquistate nel 2002, sarebbero state messe in vendita su un sito immobiliare così da poter acquistare la nuova abitazione. “Tengo a precisare – afferma il presidente – di aver conosciuto l’amministratore della società promissaria acquirente solo in occasione della sottoscrizione del contratto preliminare dinanzi al notaio”. L’atto definitvo non sarebbe ancora stato stipulato poiché la persona che si è proposta per l’acquisto avrebbe richiesto, tramite pec, una proroga del termine di ulteriori tre mesi. Tutto riportato nello scambio via mail certificata.

Infine, sulla compravendita dei quattro ettari, di cui tre edificabili, nel territorio di Capoterra, il contratto sottoscritto nel 2013 non ha visto la stipula dell’atto definitivo in quanto il promissario acquirente sarebbe deceduto, dunque il presidente avrebbe “risolto con gli eredi, ai quali ho restituito per intero la caparra a suo tempo versata mediante rogito notarile regolarmente registrato”.

Solinas conclude confermando la piena trasparenza e legittimità degli atti sotto accusa, non senza una stoccata finale al Fatto Quotidiano: “Le circostanze e le gravissime allusioni riportate sono destituite di ogni fondamento”.

Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it