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Sarà l’inchiesta affidata al sostituto procuratore Emanuele Secci a chiarire le cause dell’ennesimo incidente sul lavoro in cui ha perso la vita Roberto Usai, operaio di quasi 22 anni schiacciato da un macchinario per produrre prefabbricati in cemento. Il giovanissimo ragazzo di Villanovatulo lavorava nella “Demuro srl”, azienda che ha la sua sede nella zona industriale di Perd’e Cuaddu a Isili.

Intanto l’ennesimo incidente ripropone il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro dove, in un momento di ripartenza per un settore importante per l’economia isolana come l’edilizia, sembra che le aziende stiano trascurando l’aspetto della sicurezza: a farne le spese soprattutto i lavoratori più giovani e inesperti e quelli over 60, meno prestanti.

“Quello che emerge è un allentamento dei controlli e una minore attenzione sugli iter da seguire per la salvaguardia dei lavoratori – ha spiegato il segretario regionale della Cgil, Samuele Piddiu, intervistato oggi dal quotidiano L’Unione Sarda: “È come se le aziende, per recuperare le perdite accusate durante la pandemia, volessero ripartire rapidamente mettendo in secondo piano l’obiettivo della sicurezza sul lavoro. Le statistiche dell’ultimo periodo lo confermano individuando in giovani, senza esperienza e formazione, e over 60, fisicamente meno prestanti, i soggetti più a rischio. Siamo quindi convinti che i lavoratori siano vittime di un sistema produttivo che in questo momento di ripresa stia anteponendo la competitività alla salute dei dipendenti”.

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