“Dobbiamo ripartire dalle lacrime di Dio”, ha detto l’Arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi, traducendo con questa immagine il sentimento comune che animava le tantissime persone arrivate questa mattina a Sinnai per dare l’ultimo saluto a don Alberto Pistolesi, il giovane sacerdote quartese morto mercoledì pomeriggio in un tragico incidente al Poetto. Davanti a lui, in prima fila nella chiesa di Santa Barbara, c’erano la mamma Lidia, la sorella Valentina e il fratello Francesco.

Già dalle ore successive alla notizia dell’incidente, mercoledì sera, per dare accoglienza alla enorme quantità di persone che amavano il giovane prete e volevano esprimere il loro cordoglio sono state organizzate numerose veglie di preghiera. E, cosa inusuale, per contenere questa ondata di commozione sono stati necessari due funerali, entrambi partecipatissimi. Con tante persone assiepate in chiesa, altrettante fuori, ad ascoltare le celebrazioni dagli altoparlanti esterni, e tantissime collegate attraverso i canali social che hanno trasmesso la diretta web.

Questa mattina a Sinnai si è tenuto un primo rito funebre, nella chiesa di Santa Barbara dove don Alberto era parroco, celebrato dall’Arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi. Successivamente la salma è stata trasportata a Quartu, la città natale del sacerdote, dove nel pomeriggio si è celebrato un altro rito funebre nella chiesa di Santo Stefano. Successivamente le spoglie sono state tumulate nel cimitero quartese.

Nel frattempo l’ondata di commozione che ha accompagnato la sua scomparsa non si attenua e la bacheca facebook di don Alby continua ad essere inondata di messaggi. Uno per tutti: “Ciò che facciamo per noi stessi muore con noi…ciò che facciamo per gli altri e per il mondo rimane…. è immortale…. Ciao Don Alberto Pistolesi riposa in pace”.

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