Sono riprese regolarmente le lezioni nel liceo classico Dettori, nei licei scientifici Pacinotti e Michelangelo, nei plessi Euclide ed Eleonora d’Arborea, dopo tre giorni di protesta e corsi alternativi alla didattica tradizionale.
Al termine delle manifestazioni gli studenti hanno diffuso una sorta di manifesto della loro occupazione spiegando quali sono i problemi più urgenti del sistema scolastico. In sintesi: chiedono che lo studente sia sempre più centrale nel progetto didattico e di vita, il rafforzamento degli sportelli d’ascolto, che ultimamente trova ostacoli in tempi di attesa eccessivamente lunghi, e un accompagnamento esistenziale più organizzato al progetto di vita dei ragazzi. Numerosi sono i casi di abbandono del percorso di studi, che viene spesso interrotto anche nelle sue fasi più avanzate, sono dovuti spesso all’eccessiva ansia, alle pressioni e alle aspettative.
La scuola come luogo della relazione umana e del rapporto intergenerazionale, insomma, un luogo che si occupa delle persone in crescita, non di entità astratte scomponibili e riducibili
a una serie di “competenze”. Uno spazio dove si recupera la dimensione integralmente umana, centrale nella vita e nei processi lunghi e non lineari dell’apprendimento e
della crescita.
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