L’ospedale San Giovanni di Dio riapre le sue porte ai visitatori. Lo farà nelle giornate di sabato 27 e domenica 28 maggio, in una due giorni culturale che permetterà a residenti e turisti di scoprirne i sotterranei e lati nascosti.

San Giovanni di Dio, la storia

Il San Giovanni di Dio sorge in via Ospedale, nel quartiere di Stampace, a Cagliari. Il suo progetto venne commissionato dalle autorità cittadine all’architetto Gaetano Cima, che lo progetto nel 1842 e seppur non ancora definitivamente completato, cominciò a funzionare nel 1858.

È un edificio monumentale in stile neoclassico con sei colonne doriche in facciata, alte dieci metri, che reggono una trabeazione con fregio decorato a metope e triglifi.

Si accede ad un vasto atrio a pianta circolare dove sono disposte alcune sculture, protagoniste delle visite guidate da parte dei cento alunni della scuola media di via Piceno e dei volontari dell’Associazione Mariposa.

Si potranno ammirare varie statue, tra cui quella del Cima, il cui gruppo scultoreo del basamento è stato creato dallo scultore Giuseppe Maria Sartorio (le sue opere possono essere ammirate anche all’interno del cimitero di Bonaria).

Altre statue sono collocate nel corridoio circolare, dal quale, attraverso arcate a tutto sesto, si accede ai corridoi radiali dalle alte volte a botte.

I Sotterranei

Il sotterraneo è stato realizzato negli anni ’40 dall’ingegner Luigi Alessio con l’utilizzo di esplosivi, per essere adibito a rifugio. All’entrata è visibile una cisterna verosimilmente romana, parzialmente attraversata dal sotterraneo.

Il camminamento si compone da una galleria larga 3 metri circa per 2,6 metri di altezza. È lunga circa 180 metri, con accesso da due scalinate contrapposte, che permettevano una evacuazione rapidissima. Lungo il percorso, sono presenti nove diramazioni laterali, adibite allo stazionamento dei rifugiati durante i bombardamenti del 17-26 e 28 febbraio – 30 marzo e 13 maggio del 1943.

La città arrivò impreparata ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Sebbene ci fossero state ordinanze in merito, poi rivelatesi inadeguate, il pericolo del bombardamento fu in larga parte sottovalutato.

Cagliari, per il suo enorme contributo di vittime, essendo stata la seconda città più bombardata d’Italia fu insignita della medaglia d’oro al valore militare (Decreto 19/05/1950 Presidente Luigi Einaudi e consegnato dal presidente Gronchi nel 1955). All’interno dei cunicoli si potranno osservare diversi oggetti e reliquie ritrovate durante lo smantellamento dei detriti che occupavano il sotterraneo. Come la vetrina con le maschere antigas vecchio modello, i pavimenti d’epoca, una lapide del 1600, l’esposizione di vari ritrovamenti di culle, vaschette ed altri elementi appartenuti al nido e tanto altro.

(Articolo in collaborazione con Aou di Cagliari)

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