Un approccio pragmatico, non ideologico, ma ancorato alle esigenze del territorio e alla sostenibilita’ ambientale. E’ questa la posizione della presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, intervenuta oggi al Festival delle Regioni in corso a Venezia, rispondendo a una domanda sull’inserimento dell’energia nucleare nel mix energetico nazionale.
Todde ha richiamato la necessita’ di rivedere radicalmente la strategia energetica regionale, definendola “ferma a un piano datato 2014 e aggiornato nel 2016, oggi completamente superato dalla realtà”. La Sardegna, ha sottolineato, e’ ancora vincolata alla presenza di due centrali a carbone e a un sistema energetico che richiede una profonda riconversione. Nonostante l’isola sia dotata di importanti infrastrutture idriche, la produzione idroelettrica rimane sottoutilizzata. Allo stesso tempo, gli investimenti in rinnovabili stanno crescendo, ma non bastano a colmare il divario competitivo.
Nel quadro di un confronto già in corso con il Ministero dell’Ambiente, la presidente ha ribadito la necessita’ di considerare il gas come fonte di transizione, mentre sul nucleare ha indicato una posizione aperta, ma condizionata dalla qualità della tecnologia disponibile. “Non abbiamo preclusioni ideologiche, ma servono garanzie. Se parliamo di nucleare di seconda generazione, non siamo favorevoli. Se invece si tratta di tecnologie nuove, pulite, in grado di garantire sicurezza ambientale e sostenibilità, allora e’ giusto discuterne senza pregiudizi”.
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