L’Unione Generale del Lavoro (Ugl) lancia un grido d’allarme sulla gestione della stabilizzazione degli Operatori Socio-Sanitari in Sardegna. Con una nota durissima, il sindacato denuncia gravi disparità territoriali, mancanza di trasparenza e una gestione “disomogenea, priva di trasparenza e profondamente iniqua” che sta mettendo a rischio il futuro di circa 130 lavoratori e la qualità dei servizi sanitari regionali.
In particolare, l’Ugl punta il dito contro diverse Aziende Sanitarie del Sud Sardegna, accusate di non aver dato seguito alle direttive dell’Assessorato regionale alla Sanità, con conseguente scadenza dei contratti di OSS idonei alla stabilizzazione, malgrado la presenza di graduatorie valide.
“Abbiamo rilevato che numerose Aziende Sanitarie, in particolare quelle operanti nel Sud della Sardegna, hanno inspiegabilmente omesso di dare attuazione alle chiare indicazioni dell’Assessorato alla Sanità Regionale” spiega il segretario Lino Marrocu. “Questa inerzia ha portato alla scadenza dei contratti di lavoratori Oss che, pur avendo maturato i requisiti e pur in presenza di graduatorie valide, si sono visti negare la possibilità di stabilizzazione”.
“Al contrario, alcune Aziende Sanitarie del Nord Sardegna hanno dimostrato un approccio virtuoso, rispettando le direttive e procedendo regolarmente con le stabilizzazioni e lo scorrimento delle graduatorie, a riprova della fattibilità e della correttezza di tali procedure”.
Il sindacato critica duramente anche la persistenza dei “cantieri occupazionali Oss”, strumenti definiti inefficaci e generatori di ulteriore precarietà, che avrebbero creato conflitti interni tra lavoratori e contribuito a fratture etiche e professionali in un sistema già sotto pressione.
Alla luce di questo quadro, l’Ugl chiede: l’immediata applicazione delle direttive regionali sulla stabilizzazione; il pieno rispetto delle graduatorie esistenti; la cessazione dei progetti che alimentano disuguaglianze e instabilità contrattuale.
“È tempo che alle parole seguano i fatti”, conclude il sindacato. “Siamo al fianco degli Oss della Sardegna nella loro legittima battaglia per il riconoscimento dei propri diritti e per un sistema sanitario più giusto ed efficiente”.
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