subbuteo

Dal campo in primo piano sul profilo Twitter di Antonio Conte, alla tattica sul panno verde anni fa spiegata da Roy Hodgson; dalla passione sfrenata per la collezione delle squadre in miniatura di Gigi Buffon, alla pubblicità di Andrea Pirlo; per finire, i tre tocchi in punta di dito con i quali Enrico Letta cerca il gol d’autore tornato in sella al suo partito. È il subbuteo che non passa mai di moda e che spinge la FISCT (Federazione Italiana Sportiva Calcio Tavolo) verso ambiziosi obiettivi e nuovi traguardi.

Ancora oggi si gioca in tutte le regioni, grazie all’attività di quasi 100 club affiliati e all’organizzazione di tornei regionali, nazionali ed internazionali, oltre alle competizioni federali che assegnano i titoli individuali e a squadre come il Campionato Italiano e la Coppa Italia.

Due discipline: il Subbuteo Tradizionale – conosciuto nell’immaginario collettivo con la base del piccolo calciatore basculante – e il Calcio da Tavolo, forma più evoluta, e materiali rivisti per essere più performanti.
Entrambe, ad offrire il divertimento senza età all’attore che schiera, su una superficie di un metro per uno e mezzo, la propria squadra del cuore. Si tratta di uno dei pochi giochi esistenti, ritenuto adatto dai 6 agli 80 anni, attraverso il quale si socializza, ci si immedesima nella partita come si fosse sull’erba di un vero stadio, e, col tempo, rende benefici sull’autocontrollo. Fa bene al cervello e alla creatività. Muovere i giocatori, cercare di impostare una azione di attacco oppure contrastare la manovra avversaria quando c’è da difendere, lo rende assimilabile al gioco degli scacchi e risulta molto più di un training mentale. È dimostrato che il gioco, specialmente nei bambini, è fondamentale per la loro crescita ed apertura mentale. Ed è per questo che la FISCT è molto attenta alle attività giovanili e pone fra i suoi scopi primari una politica di promozione su tutto il territorio che intercetti i più piccoli, creando eventi e manifestazioni a loro dedicati.

Una realtà, quella della FISCT, ai vertici mondiali quando si guarda all’aspetto agonistico, offrendo nel panorama delle competizioni internazionali della FISTF (la FIFA del subbuteo) alcuni dei migliori giocatori in assoluto tra i paesi di tutti e cinque i continenti (in prevalenza europei). Insomma, dal giocare a subbuteo perché ci si diverte e perché allena la mente, a diventare un fenomeno, il passo potrebbe essere breve. E trovarsi così ogni due anni fra i partecipanti a manifestazioni internazionali di massimo livello, alternando Campionato del Mondo e Campionato Europeo. Occasioni in cui gli azzurri sono sempre protagonisti soprattutto nelle categorie giovanili.

Un gioco nato nel dopoguerra in Inghilterra, ma con la prospettiva di un sempre roseo futuro, nonostante lo strapotere delle consolle elettroniche che imperversano fra le attività ludico/ricreative delle nuove generazioni. La Fenice risorta anche grazie al ritorno del subbuteo come marchio commerciale sugli scaffali dei negozi dieci anni fa, che ha contribuito a rinforzare le fondamenta di una filosofia che non è solo per nostalgici. Grazie alla FISCT, l’organizzazione del gioco è rappresentata in ogni sua modalità, da quella più competitiva a quella più ludica e ricreativa, svolte all’interno delle tante associazioni sparse su tutto il territorio nazionale.

Nella regione Sardegna la diffusione del movimento è garantita per il momento da due associazioni che svolgono attività di promozione, avvio al gioco e ritrovo. L’attenzione verso il subbuteo e calcio da tavolo è comunque molto elevata.
Le associazioni in questione sono: il Subbuteo Club Cagliari e il Subbuteo Team Sassari. Le due associazioni che sono affiliate alla FISCT, sono pronte ad accogliere chiunque voglia vivere la magia del subbuteo.

Per qualsiasi informazione sulle attività dei club regionali (giorni e orari di ritrovo) e sull’organizzazione di tornei (anche amatoriali) è possibile rivolgersi agli indirizzi: subbuteoclubcagliari@tiscali.it e subbuteoteamsassari@gmail.com.
Oppure: sardegna@fisct.it.