Il portiere del Cagliari Alessio Cragno, 26 anni (Ph. Cagliari Calcio)

E Cragno resta a casa a godersi le vacanze, niente Euro 2020 con l’Italia. Un’esclusione che sa di beffa, pesante peraltro, dopo il contentino della partita da titolare contro il San Marino proprio nella sua Sardegna Arena. Ma con la girandola di porte vuote innescata dalla bizzarra accoppiata Donnarumma-Raiola, da uomo-Cragno a uomo-Mercato il passo è brevissimo. Il ragazzone di Fiesole, protagonista di una stagione strepitosa, uomo-salvezza del Cagliari, uomo simbolo di una squadra piena zeppa di cognomi illustri, piace a molte big e proprio la reazione a catena sui portieri innescata dal divorzio tra il Milan e Donnaruma, potrebbe costringere diversi club a rivedere budget e strategie di mercato pur di assicurarsi il numero 28 rossoblù.

Che però costa caro. Giulini e Capozucca hanno detto chiaramente che nessuno è incedibile, che il club vuole mantenere i bilanci in ordine, e che chi bussa alla porta del Cagliari deve avere i soldi tra i denti. Niente sconti. Allora per costringere il club sardo ad abbassare le richieste per Cragno cosa c’è di meglio se non scegliere, nelle segrete stanze, di far scendere in campo le forze occulte del calcio internazionale? Semplice. Deprezzare Cragno togliendogli la Nazionale.

E si, perché la vetrina internazionale degli europei avrebbe permesso al 28 rossoblù (seppur da secondo o terzo portiere) di avere una visibilità maggiore rispetto a quella che avrà sul suo profilo Instagram dal quale ci racconterà le sue vacanze estive. Lo avrebbero visto i giornalisti in allenamento, lo avrebbero guardato diversi osservatori, lo avrebbero apprezzato per il suo scrupoloso impegno e per la sua tecnica. Invece niente. A casa, punito perché costa troppo.

I bene informati sanno che questa è la strategia giusta: ben conoscendo il suo assoluto valore tecnico e sportivo (che non verrà naturalmente intaccato dalla mancata convocazione) meglio lasciarlo lontano dalla luce dei riflettori per deprezzare il valore del suo cartellino e di contro far salire quello di Meret, che non suscita gli stessi appetiti di Cragno sul mercato dei portieri. Brucia anche dal punto di vista umano la beffa del primo tempo contro il San Marino proprio a Cagliari. Era il caso di prendersi gioco di lui proprio in casa sua?

Mancini questa volta l’ha fatta grossa tirandogli un vero e proprio colpo mancino, che Cragno non meritava di certo. Un’illusione, con annessa umiliazione, veramente pesante. Il ragazzone di Fiesole saprà farsene una ragione. L’hanno presa male però i tifosi del Cagliari, imbufaliti per l’assurda messinscena di Mancini. E se tra i tifosi sardi la Nazionale riscuoteva già pochi consensi con questa perla di Mancini le già basse quotazioni del borsino degli azzurri nell’isola sono scese ulteriormente.

La vicenda Cragno non è l’unica che tormenta i tifosi rossoblù. A parte il futuro di Nainggolan e Godin, c’è anche il dubbio di Nandez, corteggiato da diversi club di primo livello, sia italiani che stranieri, soprattutto alcune big della Premier. Ma restiamo in Italia. Il 25enne uruguayano piace molto anche all’estroverso tecnico portoghese della Roma, che lo vorrebbe a tutti i costi alla sua corte. Mourinho apprezza la duttilità del centrocampista del Cagliari, la sua classe e soprattutto la garra che darebbe grande vivacità al centrocampo che sta disegnando per la sua Roma. Giulini e Capozucca però anche in questo caso sono irremovibili: soldi, tutti. Il club sardo chiede il pagamento per intero della clausola rescissoria da 36 milioni, senza sconti. La Roma vorrebbe inserire nella trattativa alcune  contropartite tecniche, ma il Cagliari avrebbe risposto picche.

Del resto in via Mameli di contropartite, plusvalenze e di grattacapi con gente da sistemare lontano da Cagliari ce ne sono abbastanza, e Capozucca ha già il suo bel da fare per dare a Semplici una rosa competitiva. Nell’attesa del fischio d’inizio del prossimo campionato e di offerte serie per i gioielli del Cagliari, il calcio si sposta dal rettangolo verde alle scrivanie di Ds e procuratori con l’appendice internazionale dell’Europeo, che deciderà le sorti di diversi giocatori. Con la speranza che il 22 Agosto gli stadi possano tornare ad ospitare i veri attori del calcio, i tifosi.