“A seguito della pandemia, tutti o quasi tutti i dipendenti privati nel 2020 hanno percepito la cassa integrazione nei mesi del lockdown per la chiusura totale o parziale di tutti i settori privati. Questo comporta necessariamente l’obbligo di effettuare la denuncia dei redditi nel 2021, perché possessori di due certificazioni uniche, una della propria azienda e una dell’INPS. I lavoratori che non avranno abbastanza spese da scaricare si troveranno a debito con lo Stato e quindi a dover restituire parte del poco che era stato ricevuto nei mesi successivi al lockdown. Oltre al danno ora la beffa da parte dello Stato”. A dichiararlo in una nota è la segretaria sarda Ugl Nuoro Alessandra Serra, riguardo la presentazione della denuncia dei redditi 2021 del settore privato.

“I lavoratori – prosegue Serra – avevano già ricevuto la Cig in ritardo e oltretutto tassata, e ora si ritrovano a doverla in parte restituire o nel migliore dei casi di andare in pari, se si possiedono delle spese da scaricare, e non riceveranno il solito rimborso Irpef degli anni precedenti”.

Il sindacato si chiede “perché, data la situazione straordinaria, i lavoratori che hanno percepito la Cig lo scorso hanno, non siano stati esentati dallo Stato, dall’obbligo del 730 2021? Chiediamo –conclude nella nota Alessandra Serra – a chi è al governo, che intervenga in maniera incisiva ed efficace, su questa ennesima brutta sorpresa per i lavoratori del settore privato già abbastanza in sofferenza, esentandoli da questo obbligo oppure intervenendo sullo storno Irpef utilizzando i ristori”.

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