“Non ci sono cittadini di serie A e di serie B”, aveva sostenuto il consigliere regionale del PD Gianfranco Ganau, dopo aver letto l’ultima delibera Ats sulla distribuzione delle risorse per le liste d’attesa. Lo avevo seguito, con gli stessi toni, il presidente Acli di Sassari e responsabile di Acli Salute, Salvatore Sanna, che si era fortemente opposto alle linee presentate la scorsa settimana.

Si trattava, a detta degli oppositori, di una distribuzione iniqua delle risorse per le liste d’attesa, poiché il 60% delle stesse sarebbe spettato ad un’unica Azienda sanitaria locale (Assl), quella di Cagliari, mentre a Sassari e il Medio Campidano sarebbero spettati appena il 6% nonostante rappresentino un terzo della popolazione isolana.

La delibera, oggi, è stata sospesa e sarà rivalutata in un tavolo di confronto regionale che garantisca una perequazione delle risorse in base alla distribuzione della popolazione, l’affidabilità dei soggetti convenzionati e non soltanto sul criterio storico. Lo hanno garantito, oggi in commissione Salute, presieduta dal vice presidente Daniele Cocco (Leu), il commissario straordinario dell’Ats Sardegna, Massimo Temussi, e il direttore generale dell’Assessorato della Sanità, Marcello Tidore.

Una posizione decisa portata avanti, in particolare, dal vice presidente Daniele Cocco (Leu), Antonello Peru (Udc Cambiamo), Gianfranco Ganau (Pd), Giorgio Oppi (Udc Cambiamo) e Pierluigi Saiu (Lega). Un tema importante, soprattutto in questo momento in cui la pandemia sta mettendo sotto pressione il sistema sanitario regionale sardo, per ridurre le liste d’attesa per le prestazioni specialistiche indispensabili per tutte le altre patologie.

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