Il Parco Monte Urpinu, e in particolare l’area che corrisponde all’ex 68mo deposito militare di carburanti di Cagliari, è conteso tra chi vorrebbe realizzare un campo da gioco e chi, invece, vorrebbe valorizzarne l’area sottostante.

Le associazioni culturali e ambientaliste si sono già rivolte alla Regione, chiedendo di prendere in considerazione le visite guidate già avviate nel 2017, con grande successo, come ricorda Bruno Canova presidente dell’Organizzazione di volontariato nazionale Gcc. Quell’anno infatti, in collaborazione con le associazioni Ambiente Sardegna, Amici di Sardegna, NaturalMente Sardegna, Ucnet, ItalTours, le scuole cagliaritane Leonardo e Michelangelo, aprirono al pubblico il deposito e i suoi sotterranei, sobbarcandosi spese di pulizia, eliminazione di rifiuti, cura del verde e assicurazione dei visitatori per le visite.

Tra le guide e gli organizzatori si presentò anche Marcello Polastri, oggi consigliere comunale con il Psd’Az, che per primo si calò in qual labirinto sotterraneo per verificarne la “sicurezza” e proponendo anche l’inserimento nelle manifestazioni “alla riscoperta dei monumenti sotterranei” e “monumenti aperti”.  Polastri curò anche la ricerca storica per la Regione corredata da studi strutturali e di fattibilità per l’apertura al pubblico, suddiviso per gruppi e orari.

Oggi gli ambientalisti si rivolgono al Presidente Christian Solinas: “Un progetto serio per l’ex area militare di via Guadazzonis deve tener conto dell’identità storica del sito, del quale non possiamo affatto svendere l’essenza, anche ambientale, per pochi campi da gioco – sostiene Casanova – ed essendo il deposito un sito storico che poggia su un labirinto sotterraneo. Altre questioni suonano come slogan pro-sport ma non pro Cagliari sotterranea e turistica”.

Dello stesso avviso il consigliere Polastri, che sostiene: “Di campi abbandonati a Cagliari ne esistono tanti, specialmente di tradizione Cral, e poi dopo la fatica fatta per pulire e bonificare il sito, a spese dei volontari, ora gli stessi non vanno mica estromessi, così come l’apertura dell’archeologia militare celata sotto al colle e deposito di via is Guadazzonis. Un coinvolgimento – conclude il consiglier – del mondo ambientale sarà illuminante sulle scelte politicamente condivisibili per questa zona di grande bellezza che ha portato anche le telecamere di Freedom con Roberto Giacobbo in questo angolo di Cagliari sotterranea”. 

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