“La legge sulla coltivazione della canapa deve cambiare”. È la richiesta dei coltivatori sardi che manifesteranno a Cagliari il prossimo mercoledì 10 novembre a Cagliari davanti al Consiglio regionale. Da tempo l’associazione culturale Sardinia Cannabis, presieduta da Piero Manzanares, chiede una legge regionale che regolamenti la filiera della “Cannabis Sativa L” in Sardegna. Riuniti sabato a Tramatza, i militanti hanno deciso di prendere l’iniziativa di organizzare la manifestazione nel capoluogo di fronte al consiglio regionale.
“Subito una legge regionale per la filiera della canapa!” È anche una petizione online lanciata dal partito della sinistra indipendentista sarda Liberu. La raccolta di firme chiede chiarezza sulla normativa emanata al fine di incentivare la coltivazione di cannabis sativa che preclude però la possibilità per i canapicoltori di compiere una attività di lavorazione delle piantine. In poche parole, spiegano i sostenitori, la legge permette esclusivamente di coltivare le piante ma non essiccarle, sbocciolarle o conciarle e rivenderle al dettaglio. Queste attività, ad esclusione della mera coltivazione, sono infatti ancora punibili ai sensi della legge 309/90 ovvero la norma sugli stupefacenti, qualora a seguito di un processo penale si dimostri che la sostanza contenuta nelle piantine abbia efficacia drogante.
“I sequestri preventivi sono una mazzata per questo settore – si legge nella petizione -, perché le piante se non accudite deperiscono nel giro di pochissimi giorni ed alla fine del processo, quando si dimostra l’innocenza di chi coltivava perché le piante appunto non hanno una efficacia drogante, il raccolto è definitivamente perso”.
“Mentre tantissimi onesti lavoratori sardi stanno finendo in carcere e mentre parecchie tonnellate di prodotto marciscono irrimediabilmente nei depositi giudiziari, causando il tracollo economico di tantissime famiglie, la Giunta Solinas dorme – si legge nel testo della petizione -. Proprio ora che finalmente i giovani sardi stanno tornando a lavorare la terra e che stanno restando qui per lavorare anziché emigrare, proprio ora che si stava cercando di mettere in atto quella tanto decantata “diversificazione” produttiva, si ritrovano abbandonati dalle istituzioni regionali e rovinati dalla perdita della merce e dalle ingentissime spese giudiziarie”.
“Sarebbe molto interessante sapere perché un presidente di Regione evita di dare pieno supporto alla produzione di un prodotto di altissima qualità, che in Sardegna trova il suo clima e terreno ideale, e che porterebbe grande occupazione e ingentissimi guadagni. E’ accertato che la Sardegna produca la migliore qualità di cannabis di tutta Europa, e mentre ovunque ricavano centinaia di milioni di euro da qualità inferiori, i produttori sardi vanno in carcere”. Per questo la petizione chiede “al presidente Solinas di procedere immediatamente alla compensazione normativa che possa assicurare legalmente anche il trasporto, la trasformazione e la commercializzazione della “Cannabis Sativa L” in Sardegna”.
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