Il rapper olbiese Salmo, al secolo Maurizio Pisciottu, è stato sentito ieri dal procuratore di Tempio-Pausania, Gregorio Capasso, in merito al concerto non autorizzato del 13 agosto scorso. L’evento, un live di circa quaranta minuti, aveva radunato sotto il palco 3mila e 500 persone, perlopiù giovani, creando assembramenti in barba alle norme anti-Covid.

Subito il rapper si era difeso sostenendo che la sua è stata semplicemente una reazione spontanea, un modo per accendere i riflettori sul settore dello spettacolo dal vivo, pesantemente penalizzato dalle decisioni governative per il contenimento della diffusione del virus. Tante le critiche arrivate dal mondo della musica, primo fra tutti Fedez, che ha provveduto ad attaccarlo a suon di story sul suo canale Instagram. D’altra parte, ci son stati altri artisti, come il cantautore De Gregori, che ha preso le difese di Salmo poiché ha avuto il merito di far sentire a gran voce un’ingiustizia in cui son stati coinvolti tutti i lavoratori del settore.

Da quel che si apprende, il rapper si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere.

Nella stessa giornata, prima di presentarsi nell’aulo giudiziaria, il rapper ha prima incontrato gli studenti del liceo artistico De André, a Tempio, dove lo stesso ha studiato, nello stupore dei giovani ragazzi che lo hanno accolto con grande entusiasmo.

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