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foto d'archivio

“Il governo Draghi ha gettato la maschera riguardo alle politiche sul lavoro ed in ambito sociale. Il governo dei ‘migliori’ ha deciso di lanciare un attacco contro la classe lavoratrice e i poveri del nostro paese”. Questa la dura reazione in un comunicato dell’Unione sindacale di base (Usb) Sardegna, che nella giornata di domani giovedì 25 novembre, terrà il presidio di protesta “No caro vita e No all’attacco contro il reddito di cittadinanza”, nel quartiere di Is Mirrionis e San Michele alle ore 10, in piazza Is Maglias, a Cagliari.

“Stanno per arrivare le prime stangate sul carovita: +30% gas, +40% luce, +40/50% GPL e metano + 30% generi alimentari – si legge nel comunicato firmato Usb Sardegna -. L’effetto trascinamento del rincaro delle bollette di luce e gas causerà un vertiginoso aumento del costo della vita che saranno tremendi per lavoratori e classi popolari. Oltre l’aumento vertiginoso delle bollette del gas, ci saranno rincari della benzina che produrranno un aggravio di spesa, solo per i rifornimenti di carburante di circa 340 euro all’anno, che sommati  al rincaro delle bollette e di tantissimi beni di prima necessità, costerà ad ogni famiglia circa 1200 euro in più all’anno”.

“Aumentano le spese – prosegue il comunicato – ma i salari diminuiscono ed ancora una volta non ci sono interventi sulla drammatica questione abitativa per incrementare l’offerta di alloggi popolari e la manutenzione, non ci sono neppure risposte al dramma degli sfratti. Le periferie della città sono in totale abbandono e fatiscenza mentre pensano solo ad  abbellire il centro”.

L’Unione sindacale di base rimprovera al Governo Draghi “l’attacco al reddito di cittadinanza”, un modo per “recuperare risorse colpendo i più poveri per darle alle aziende”. La richiesta è esplicita: “Chi non ha mezzi di sostentamento non chiede l’elemosina ma chiede di lavorare e se non date il lavoro, date un reddito dignitoso per vivere”.

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