Come anticipato nel corso del recente incontro, a Villa Devoto, con i rappresentanti del territorio e dei lavoratori, il presidente della Regione Christian Solinas ha scritto al premier Mario Draghi per sollecitare una rapida convocazione della Cabina di Regia, come previsto dalla Legge n.34 del 27 aprile 2022, conversione del decreto-legge n.17 del 1 marzo 2022, con la partecipazione delle istituzioni locali, delle parti sociali e degli operatori economici sottoscrittori del protocollo del 2011, per procedere alla revisione, all’aggiornamento e alla ridefinizione degli obiettivi del progetto della chimica verde nello stabilimento Eni di Porto Torres.
“È necessario e urgente – scrive il governatore sardo – che gli operatori interessati siano vincolati agli impegni assunti 11 anni fa e non ancora adempiuti, e che siano riavviati gli investimenti”.
“Il tema della transizione ecologica – scrive il presidente Solinas – ha rappresentato da subito il tratto caratteristico del suo Governo, la strategia attraverso la quale determinare la ripresa stabile delle produzioni del nostro paese. La nascita del Ministero della Transizione Ecologica e del CITE evidenziano la volontà di coordinare le politiche dei ministeri coinvolti in rapporto ai territori, e segnano la volontà di rendere organiche, coordinate e condivise scelte, investimenti e politiche di sviluppo”.
Solinas ricorda come il 26 maggio del 2011, con la sottoscrizione del Protocollo sulla Chimica Verde siglato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, si diede il via alla riconversione industriale dello stabilimento chimico di Porto Torres.
Dopo un avvio promettente, la costruzione di 2 dei 7 impianti previsti, una lunga fase di assestamento industriale e produttivo, le aziende Versalis (Eni) e Novamont, proprietarie degli impianti attraverso la Joint Venture Matrica, sono entrate in un conflitto dichiarato e manifesto, che ha determinato l’avvio di un arbitrato, generando lo stallo complessivo degli investimenti e delle interlocuzioni.
“L’area industriale di Sassari e Porto Torres ha ancora oggi – ricorda il presidente Solinas – tutte le caratteristiche per diventare sede di sviluppo dell’economia green e circolare sulla quale si basa il rilancio del Paese. l tratti distintivi del Protocollo del 2011, validi allora, lo sono a maggior ragione oggi. La visione espressa, il radicale cambio di produzione, dalla Petrolchimica alla Chimica Verde, erano e sono fondamentali per il rilancio del territorio, della Sardegna e del Paese, in quanto capaci di ridurre la dipendenza dagli idrocarburi nella produzione di materie, a favore di prodotti bioegradabili e ambientalmente sostenibili. Il rilancio del progetto e degli investimenti che da esso si determinerebbero, anche in relazione alle professionalità che in questi anni, su questo tipo di produzioni, la Sardegna è stata in grado di creare, può realmente incidere nel profondo del sistema produttivo, anche attraverso l’integrazione di filiera corta con il settore agricolo e forestale soprattutto grazie all’avanzamento della tecnologia della coltivazione fuori suolo, che consentirebbe di produrre in Sardegna l’intero fabbisogno di materie prime”.
“Tutti i soggetti interessati e coinvolti – prosegue il governatore sardo – potrebbero dunque trarre grandi vantaggi da un rinnovato accordo, secondo un piano di sviluppo industriale condiviso capace di coinvolgere l’intero sistema produttivo locale, in una logica di filiera che a partire dalla produzione della materia prima per alimentare lo stabilimento, restituisca prodotti biodegradabili a più alto valore aggiunto. Questo ambizioso progetto consentirebbe non solo dì salvaguardare i livelli occupativi, diretti e dell’indotto, ma anche di creare nuovi posti di lavoro”.
“In questa ottica – ricorda ancora Solinas – tutto il territorio del nord Sardegna ha sottoscritto un documento che tra i tratti caratteristici e qualificanti richiama alla necessità di avviare una nuova e proficua relazione con l’azienda ENI e con i sottoscrittori del Protocollo del 2011. Un richiamo che il complesso e difficile contesto internazionale e l’ineluttabile necessità di affrancare l’Italia dalla dipendenza dagli idrocarburi conferma e rende come non mai urgente e indispensabile”.
Il superamento della diatriba intrasocietaria, comunicata lo scorso martedì 29 marzo, dalle aziende Versalis e Matrica, rende possibile e plasticamente manifesta la fattibilità del progetto.
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