Comunque vadano le cose, anche se il Cagliari dovesse trovare una miracolosa salvezza a Venezia all’ultima giornata, questo campionato è stato fallimentare sotto tutti i punti di vista.

Male la programmazione sportiva. Cambiare tre allenatori in un anno vuol dire aver sbagliato molto. Cambiare ds in corso d’opera pure. Male la scelta dei giocatori. Godid e Caceres, additati di essere i principali responsabili delle scarse prestazioni della squadra, sono stati allontanati. Raja non è stato confermato. Strootman e Keita non sono quasi pervenuti. Nandez non è quasi mai sceso in campo (per motivi diversi).

Così il Cagliari rischia grosso. E rischia anche la città. Lo stadio si farà ancora? Così parlava Giulini qualche mese fa: “Abbiamo firmato ieri un accordo di investimento con Costim per un veicolo che chiameremo nuovo stadio per semplicità. Attraverso questo riceveremo sia il debito bancario che il contributo pubblico per la costruzione dell’opera. Ci sarà una concessione di 50 anni e poi lo stadio tornerà al Comune, ma in 50 anni la struttura dovrà rientrare dell’investimento. Ci sarà un canone di 2 milioni di euro per poter giocare nello stadio, ci sarà la sponsorizzazione della Unipol che sicuramente avrà una sua parte nel nome. E ci sarà un rientro economico grazie al gestore dell’hotel dello stadio. Si tratta di un’opera totale che ha un’investimento di 125-130 milioni. Il Comune metterà minimo 40 milioni di euro di finanziamento, in simbiosi anche con una parte di intervento che verrà dalla Regione Sardegna, e coprirà una serie di spese aggiuntive come la direzione dei lavori e altri appalti. Molto probabilmente oltre ai 40 milioni ci sarà un’aggiunta da parte del pubblico. Più di 50 milioni verranno garantiti da Costim e Cagliari Calcio con una linea di debito, noi come mezzi propri insieme a Costim infine metteremo tra i 25 e i 30 milioni di euro”.

Il Cagliari, spiega la Gazzetta, avrebbe dovuto presentare il progetto definitivo entro fine febbraio ma l’aumento dei costi delle materie prime ha portato a un prolungarsi delle tempistiche necessarie: “Speravo di poter presentare entro fine febbraio il progetto definitivo e il piano economico finanziario, purtroppo il repentino aumento dei costi delle materie prime ci hanno portato a dover rivedere completamente le stime e quindi ci vorranno ancora un paio di mesi. Nel frattempo gli obiettivi sono salvarsi in Serie A e poi presentare a maggio il progetto. Questo vuol dire che se tutto va bene nel 2023 inizieranno le demolizioni del vecchio stadio. Il nostro cronoprogramma è di inaugurare il nuovo Sant’Elia nella stagione 2025-2026”, ha aggiunto Giulini.

Ma se il Cagliari va in B cosa cambia? Il club potrebbe essere ceduto? A febbraio, sempre alla Gazzetta, Giulini disse: “Quando sono arrivato dissi che mi sarebbe piaciuto competere per l’Europa e per tanti anni mi hanno fatto pagare questa dichiarazione. Ora concentriamoci su questi due mesi per la salvezza. Lascerò il club? La mia risposta non è né sì né no, vedremo. Ognuno è artefice del proprio destino. Io non chiudo le porte a nessuno”.

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