Beppe Severgnini ritira il Premio La Marmora Ph Unica

La proposta è provocatoria, come nel suo stile. Ma lui, Beppe Severgnini, l’ha lanciata per dimostrare il suo grande amore per la Sardegna: bisognerebbe prevedere un esame di letteratura sarda per i turisti che vengono a fare le vacanze nell’isola. Magari chiedendogli il titolo dei romanzi di Grazia Deledda o Il Giorno del Giudizio di Salvatore Satta. Sì, perché secondo il giornalista e scrittore – che questa mattina ha ricevuto a Cagliari nell’Aula Magna di Palazzo Belgrano il Premio La Marmora assegnatogli dai Rotary Club cagliaritani – la Sardegna ha un grande punto debole: come una bellissima donna è circondata da una marea di ammiratori superficiali che però non la amano profondamente.

“La bellezza dei posti ha portato in Sardegna un numero impressionante di quelli che gli inglesi chiamano fair weather friends, cioè gli amici su cui non si può contare, quelli che ci sono solo quando le cose vanno bene”, ha detto Severgnini, riferendosi alla marea di turisti che si concentrano d’estate, non tornano quasi mai in altre stagioni dell’anno e non conoscono per nulla la storia millenaria e la letteratura della Sardegna.

“La letteratura è fondamentale per capire i posti”, ha detto, lanciando la sua provocatoria e scherzosa proposta: accogliere all’aeroporto di Elmas o al porto di Olbia i turisti sottoponendoli ad una prova decisiva di letteratura sarda: quattro autori sardi contemporanei, Il contenuto del Giorno del Giudizio di Satta, tre titoli della Deledda. “Se uno risponde passa, se no torna indietro – ha detto, sorridendo -: forse si creerebbe qualche problema di numeri turistici e questa proposta non sarebbe gradita agli operatori turistici, e probabilmente la Costa Smeralda ad agosto sarebbe vuota”.

Nel suo intervento il giornalista del Corriere della Sera ha poi aggiunto un motivo ai 45 che tempo fa aveva indicato per amare la Sardegna. “Perché i posti che cambiano hanno fascino – ha detto -. Spero che anche la vostra terra sia alla vigilia di un profondo cambiamento, anzi penso davvero che lo sia. È in corso una periferizzazione del mondo: quello che voi avete sperimentato nei confronti dell’Italia, ora l’Italia lo sta sperimentando verso l’Europa, è così tante altre realtà nei confronti di altre parti del pianeta. Stiamo andando verso un mondo di periferie: chi ci ha già vissuto è avvantaggiato perché sa già come comportarsi”.

Poi, prima di ricevere il Premio La Marmora assegnatogli dai cinque Rotary Club di Cagliari il giornalista ha spiegato: “Ho un debito di riconoscenza con i Rotary Club di Cagliari perché la prima volta che ho parlato in pubblico nel 1984 è proprio grazie a loro e al presidente Raffaele Corona. Il 2022 è il cinquantesimo anniversario della mia prima volta nell’isola”.

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