Il Monte Carmelo PH Netanel_h - Obra do próprio

Nell’area del Monte Carmelo sono stati trovati i resti di una città costruita con elementi architettonici riconducibili a quelli nuragici, che dimostrerebbero la presenza di popolazioni sarde in un periodo individuato tra il dodicesimo e l’undicesimo secolo Avanti Cristo nell’alta Galilea.

L’eccezionale notizia è stata ufficialmente annunciata dall’Ambasciatore di Israele in Italia, Dror Eydar, che oggi ha incontrato a Villa Devoto il Presidente Christian Solinas.

Quella di oggi, si legge in una nota della Regione, non è stata solo una visita di cortesia istituzionale, ma anche un’occasione per stringere rapporti sempre più stretti e cercare nuove forme di cooperazione in svariati campi.

Alta tecnologia applicata all’agricoltura, al corretto utilizzo dell’acqua, alla lotta alle locuste, alle energie rinnovabili. Sono stati questi i temi discusso stamane a Villa Devoto dal residente Solinas e dall’Ambasciatore di Israele, accompagnato da una folta delegazione.

“Un’amicizia sempre più forte lega i nostri popoli – ha detto Solinas – ed è oggi possibile declinarla in molti campi, creando una cooperazione duratura e proficua”. La tecnologia israeliana infatti può rappresentare un valido aiuto. Nell’immediato, per combattere la piaga delle cavallette, grazie a strumenti innovativi già sperimentati in aree di crisi. Fin da oggi, i tecnici israeliani si confronteranno con la Protezione Civile regionale per studiare interventi validi di contrasto. Nei prossimi giorni saranno effettuati sopralluoghi nelle zone più gravemente interessate. Ma nuove opportunità sono emerse anche per lo sviluppo tecnologico in agricoltura, con tecnologie sperimentate in aree desertiche o con scarsa disponibilità idrica.

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