Le Domus de Janas

La Rete dei Comuni della Sardegna è in piena corsa verso il riconoscimento Unesco delle Domus de Janas. L’opera della sepoltura dei sardi che ha attraversato millenni, elemento significativo del patrimonio culturale della Sardegna, merita il riconoscimento: c’è già il parere favorevole da parte del Ministero della Cultura, espresso ad aprile, e c’è anche l’importante tassello dell’inserimento nelle “Tentative lists” Unesco dei 35 siti rappresentativi del patrimonio artistico e architettonico della Sardegna prenuragica.

Un ambizioso progetto finanziato con un milione dalla Regione Sardegna che vede Alghero capofila del programma  del Centro studi identità e memoria (CeSim/APS) e della Rete dei Comuni delle Domus de Janas che raccoglie 62 Comuni della Sardegna, insieme a numerosi docenti delle Università di Cagliari e Sassari e di altre università europee, in accordo col Ministero per la Cultura.

L’obiettivo, se realizzato, costituirebbe un importante primato per l’Isola. Si tratterebbe dei primi monumenti preistorici italiani riconosciuti come patrimonio dell’umanità. Il progetto ha ottenuto inoltre il Patrocinio delle università sarde, della FASI e del Touring Club, nonché il patrocinio e il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna.

Per comunicare lo stato dell’arte dei lavori è previsto un convegno l’8 Luglio, alle ore 16 nella Sala “Giovanni Maria Angioy” del Palazzo della Provincia di Sassari. “Iniziativa importantissima che ha alle spalle un notevole lavoro per la valorizzazione di un nostro grande patrimonio, che aspira a diventare patrimonio dell’umanità. Le Domus rappresentano un elemento identitario forte da valorizzare nel mondo, attraverso un percorso e un ambizioso  progetto del quale Alghero è capofila  con orgoglio”, ha commentato il sindaco Mario Conoci oggi, durante la presentazione dell’appuntamento che segna un punto basilare nel procedimento che coinvolge i Comuni sardi.

Le necropoli Domus de Janas di Anghelu Ruju e Santu Pedru fanno parte del progetto. “I nostri siti gestiti dalla Fondazione Alghero sono protagonisti  di questa  sfida altamente competitiva – aggiunge l’assessore alla Cultura Alessandro Cocco –  e il percorso verso il riconoscimento Unesco è uno stimolo a creare tutte le condizioni affinché questa ricchezza sia valorizzata pienamente”. “Occorre procedere insieme, con lucidità e condivisione di intenti per raggiungere l’obiettivo di inserire  nei beni dell’Umanità le manifestazioni straordinarie dell’arte e dell’architettura di comunità dei nostri antenati che vissero in Sardegna tra 7 mila e 5 mila anni fa – spiega il Dott. Doro che ha sostituito la presidente del Cesim Giuseppa Tanda  – questa azione è fondamentale perché siano tramandate intatte alle future generazioni e diventino motrici di sviluppo per l’intera Sardegna”.

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