Il Decreto Aiuti varato dal Governo agita, almeno in parte, gli architetti isolani: “Com’è possibile che un provvedimento dell’Esecutivo chieda a noi professionisti di lavorare gratis alla revisione dei progetti e al ricalcolo dei computi metrici alla luce dell’adeguamento dei costi delle materie prime?”. È l’interrogativo che si pone Teresa De Montis, presidente della Federazione regionale degli Ordini degli Architetti PPC della Sardegna che, per venerdì 8 luglio ha convocato un incontro nella sede dell’Ordine di Cagliari (e online) a partire dalle 16 per discutere del Decreto e di come far fronte a quello che è considerato “un palese errore o quantomeno una colpevole omissione”.

Per superare l’impasse che si è creata a causa dell’aumento a dismisura del costo delle materie prime, che di fatto sta bloccando o, nelle migliori delle ipotesi, rallentando enormemente la realizzazione delle opere pubbliche, il Governo ha imposto alle Regioni di adeguare i propri tariffari. A seguito di tale adeguamento, il decreto stabilisce che le stazioni appaltanti procedono, secondo differenti modalità, al riconoscimento di un aumento dei prezzi anche per gli appalti già avviati.

“Ben vengano i provvedimenti diretti a far procedere i cantieri edili – prosegue De Montis –. La revisione dei progetti e la complessa verifica dei calcoli per i nuovi computi che il progettista o il direttore dei lavori dovrà svolgere sono a tutti gli effetti nuove prestazioni professionali e devono essere pagate. I RUP, negli enti pubblici, non sanno come poter riconoscere la nostra attività professionale perché non esplicitata nel decreto e soprattutto dove reperire le risorse. Mi chiedo perché si possa anche solo ipotizzare che queste maggiori spese debbano essere sopportate dai professionisti che già hanno l’onere di studiare il nuovo e come sempre machiavellico meccanismo di revisione dei computi”. Questa criticità è stata messa in evidenza anche dal presidente della Fondazione Inarcassa Franco Fietta che denuncia “l’onere maggiore ricade proprio sui nostri professionisti che, in quanto direttori dei lavori, sono obbligati a rifare la contabilità anche nei casi in cui lo stato di avanzamento delle opere sia stato già adottato, tra l’altro dovendo usare criteri di calcolo assolutamente nuovi, interpretazioni normative ancora confuse e spesso in assenza di prezziari aggiornati”.

“Chiederemo un incontro alla Regione in modo che intervenga, con un fondo ad hoc, a colmare questo vuoto lasciato dal Governo. Durante l’incontro di venerdì, coadiuvati dall’ing. Franco Civile, elaboreremo una proposta di quantificazione del nostro onorario. Il Decreto ha pensato alle imprese e si è dimenticato dei professionisti, ma senza il loro lavoro tutta la macchina del Decreto aiuti si ferma” conclude De Montis.

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