Ha superato ormai le 40mila firme la petizione online che chiede le dimissioni immediate dell’assessora all’Istruzione della Regione Veneto Elena Donazzan, in quota Fratelli d’Italia. L’esponente della Giunta veneta guidata dal presidente Luca Zaia si sarebbe resa protagonista di un commento del tutto fuori luogo e irrispettoso della morte di Cloe Bianco, la professoressa trans suicida su cui lei stessa sette anni fa prese provvedimenti dopo la lettera di alcuni genitori di allievi di Bianco. L’assessora avrebbe commentato così il suo decesso: “Un uomo vestito da donna, e cos’è se non questo? Oggi a Milano c’è il sole o la pioggia? Qui c’è il sole e anche se volessi la pioggia il sole splende nel cielo”.

Immediata la reazione del web, che ha reso pubblica una petizione affinché Donazzan venga rimossa dal suo incarico. Tra i firmatari e promotori dell’iniziativa anche la scrittrice e opinionista Michela Murgia, che si è rivolta direttamente al presidente veneto Zaia, taggandolo nelle story in cui racconta la vicenda: “Abbiamo superato le 40mila firma, cosa serve ancora per far dimettere la sua assessora?”.

Del resto, l’esponente di Fratelli d’Italia, non sarebbe nuova ad esternazioni del genere, come quando ha intonato “Faccetta Nera” dai microfoni di Radio24 durante il programma La Zanzara, o quando, nel giorno della Liberazione dal nazifascismo, ha voluto ricordare un suo zio fascista morto in Russia, o ancora quando ha definito i musulmani “terroristi”. La stessa, poi, è da sempre associata a una foto che la ritrae durante la commemorazione dei “marò” del Battaglione N.P. della X Mas, responsabile di rastrellamenti, torture ed esecuzioni di partigiani, persino dopo la Liberazione.

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