Arriva il parere dell’ISPRA sul calendario venatorio della Sardegna, approvato nel mese scorso dal Comitato faunistico regionale, presieduto dall’assessore regionale all’Ambiente Gianni Lampis. Parere che la Sardegna deve chiedere obbligatoriamente in base alla Legge nazionale sulla caccia la L.157.

Il documento, contenuto in ben 9 pagine, è stato protocollato presso gli uffici della Regione il 26 luglio scorso. Parere ricco di osservazioni che richiamano i rappresentanti regionali alla stretta osservanza e al rispetto dei regolamenti comunitari e della legge nazionale sulla caccia. Parere che chiede di anticipare la chiusura ad alcune specie migratorie, come il tordo al 10 gennaio e la beccaccia al 15 gennaio.

L’Istituto per la ricerca e la protezione ambientale chiede inoltre che vengano rispettate le regole inserite nel 2021 dalla UE con la direttiva chiamata “Key Concepts”,  sul rispetto della selvaggina. Osservazioni anche per quanto riguarda il numero delle specie migratorie abbattibili, con richiesta di riduzione del numero stesso.

Per quanto concerne l’apertura della caccia, prevista dal calendario venatorio, recentemente approvato per la Sardegna dal CFR, viene richiesto di posticipare l’apertura della quaglia al 1° ottobre, rispetto al 18 settembre oggi previsto, lasciando l’apertura al 18 settembre solamente per cornacchia, ghiandaia e tortora.  Osservazioni anche sul numero di abbattimenti per la tortora selvatica, che secondo ISPRA dovrà essere monitorata e dovrà essere attivato, da parte della Regione, il censimento degli abbattimenti e comunicato allo stesso Istituto.

Richiamo preciso anche all’attività di vigilanza venatoria, richiamando norme e accordi nazionali, per chiedere alla Regione di intensificare azioni di contrasto agli illeciti contro uccelli selvatici, proponendo la data unica per la chiusura della caccia al 31 gennaio, per meglio facilitare le azioni di controllo.

Salvo invece il calendario venatorio per la caccia al cinghiale, dove in questo caso, vi è un forte richiamo da parte di ISPRA affinché la Regione attivi la caccia di selezione per tutto il territorio regionale. “Un parere molto pesante – afferma Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli -, che pur non essendo vincolante, il TAR prende sempre come riferimento. Stiamo parlando di una vera e propria mezza bocciatura del calendario venatorio regionale, dove trovo alcune osservazioni quasi eccessive e inappropriate, come quella della vigilanza venatoria, dove il nostro Corpo Forestale e di vigilanza ambientale, delegato a questo compito, lo considero un vero e proprio fiore all’occhiello di professionalità e efficienza cui andare orgogliosi in Sardegna e che svolge il compito in modo ineccepibile, non accetto e respingo al mittente questa osservazione dell’ISPRA”.

“Serve un ente regionale – aggiunge Piana – come sempre promesso dalla politica regionale, che su questo argomento ha sempre sbandierato un provvedimento legislativo, ma mai fatto nulla di concreto. Restiamo ora in attesa questa settimana della decisione da parte del Comitato faunistico regionale sull’approvazione del calendario venatorio su pernice e lepre, spero in una decisione sensata e a favore del mondo venatorio, che oggi è responsabile e ambientalista più di alcuni ambientalisti”.

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