“Come di consueto, agli agricoltori sardi, i contributi previsti dall’Unione europea attraverso il primo pilastro (Premio unico) e il secondo pilastro della PAC (PSR) arrivano in ritardo”. Lo afferma Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli. “A creare malumore nel mondo delle campagne sarde, in questo momento, sono i ritardi  delle anticipazioni sul premio unico della PAC, previsto per legge e sancito da una circolare AGEA, l’Ente nazionale di coordinamento del Ministero, e da pagare agli agricoltori che in sede di domanda per l’anno 2022 ne hanno fatto richiesta attraverso i Centri di assistenza agricola (CAA) abilitati, entro la data del 31 luglio 2022. Ad oggi nessun agricoltore ha ricevuto l’accredito sul proprio conto corrente, e nessuno riceve risposte, tutto tace”.

“Da ARGEA e tantomeno dall’assessore Regionale all’Agricoltura ci sono comunicazioni in merito – prosegue Piana -, una cosa assurda e inconcepibile, visto il momento economico critico in cui versa oggi l’agricoltura, attanagliata da una sempre più persistente siccità e colpita dall’aumento dei costi delle materie prime necessarie alla conduzione dei campi e dell’allevamento”.

“Gli agricoltori e allevatori sardi – aggiunge il presidente di CSA – aspettavano il 70% del totale del Premio unico entro il 31 luglio 2022, una liquidità che per molte aziende agricole è vitale per la sopravvivenza stessa. Per questo motivo lanciamo un forte appello alla Regione, al presidente Solinas e all’assessore regionale all’Agricoltura Murgia, affinché facciano sapere pubblicamente cosa sta accadendo e il perché di questo ritardo. Nel contempo chiediamo, lo sblocco immediato dei pagamenti sull’anticipo del 70% del premio unico, previsti per legge”.

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