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“Ci vuole molta inconsapevolezza, unita a un’ottima dose di faccia tosta, per gioire – come fa il Presidente della Regione Solinas – del fatto che la Sardegna sia arrivata ultima a tagliare il traguardo della perimetrazione delle Zone Economiche Speciali (ZES), che dovrebbe finalmente consentire di avviarne l’operatività”.

Lo dichiarano Marco Meloni, Silvio Lai e Romina Mura, capilista in Sardegna al Senato e alla Camera per la lista PD – Italia Democratica e Progressista.

“Nell’esultanza, Solinas si è dimenticato di ricordare che le ZES sono state istituite oltre cinque anni fa con un decreto-legge del Governo Gentiloni. C’era da aspettarsi che la Sardegna – che nel suo statuto speciale ha dal 1948 la previsione dell’istituzione di punti franchi doganali, ne ha perimetrato uno (a Cagliari) sin dal 1998, e che sperimenta da quasi dieci anni importanti strumenti come le Zone Franche Urbane – arrivasse per prima e preparata a questo appuntamento. E invece: ultimi e contenti.

Non è solo una questione di cronometro. Siamo ultimi anche per i finanziamenti. Difatti, alle ZES della Sardegna, della linea di finanziamento prevista dal PNRR da 630 milioni dedicati a finanziarne le infrastrutture essenziali (altrimenti le imprese non vi si insediano) ne vanno solo 10: meno dell’1,6% del totale. Ci sarebbe da nascondersi, ma gli hurrà di Solinas ci hanno ricordato questo bel fallimento”.

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