Si è svolta nella mattinata di oggi la posa della prima pietra del nuovo ospedale di San Gavino Monreale. Presenti il Presidente della Giunta, Christian Solinas, e l’assessore alla Sanità Mario Nieddu, insieme ai dirigenti di Ares e della ASL 6 e ai sindaci del territorio.

La struttura nasce ufficialmente dopo 14 anni dall’approvazione del primo progetto, e dopo manifestazioni, sit-in e proteste per i ritardi che si temeva potessero essere il preludio di una rimodulazione dei fondi regionali verso altre destinazioni.

“Oggi è un giorno di grande festa, – ha dichiarato Giorgio Carboni, direttore generale della ASL del Medio Campidano –  stiamo testimoniando assieme che i lavori sono iniziati. Sarà un polo sanitario di grande importanza per tutta la Sardegna, il primo polo completamente nuovo dell’Isola”.

Quello presentato oggi a San Gavino è un modernissimo ospedale su 5 livelli, con una superficie 30 mila metri quadri, rispetto ai 13 mila attualmente disponibili nel vecchio nosocomio. I posti letto saranno 215, di cui 117 ordinaria, 54 degenza. Saranno 16 i posti letto tecnici. Il vecchio ospedale non verrà demolito o smantellato, ma sarà di supporto al nuovo ospedale, come ospedale di comunità.

Si tratta di una delle opere più attese del Medio Campidano, come rimarca anche Carlo Tomasi, sindaco San Gavino Monreale ed ex Primario del Reparto di Ostetricia: “Ringrazio tutte le autorità presenti. Volevo sottolineare l’importanza del vecchio ospedale, il lavoro dei tanti medici e infermieri. A loro dico grazie per il lavoro che avete fatto. Meritano un applauso. Da collega e sindaco sono orgoglioso di loro. Dobbiamo controllare il percorso di quest’opera, che nasce dopo un periodo difficile. Tutta la cittadinanza di San Gavino ha collaborato perché si arrivasse a questo punto”.

Sottolinea il difficile percorso per la realizzazione del nuovo ospedale anche il Direttore generale di Ares, Annamaria Tomasella: “Oggi festeggiamo la chiusura di un iter che inizia il 18 dicembre 2008. Abbiamo superato le difficoltà nonostante lo scetticismo generale. Le attività del cantiere sono in corso e da ottobre cominceranno gli scavi. Il nostro obiettivo è quello di rispettare i tempi di consegna dell’opera. Abbiamo trovato piena collaborazione, crediamo sia una opera sfidante e siamo positivi per la sua importanza. L’opera sarà tecnologicamente molto avanzata, avrà un asilo per chi ci lavora. L’obiettivo è consegnare l’opera il 29 dicembre 2024”.

Rivendica l’impegno della Regione Sardegna anche l’assessore alla Sanità Mario Nieddu, anche lui vecchia conoscenza del personale sanitario dell’ospedale sangavinese.

“È bello tornare qui dove ho lavorato per diverso tempo – ha dichiarato l’assessore Nieddu -. Sono felice per la realizzazione di un’opera importante per la nostra isola. Sarà il primo ospedale che avrà piena gestione delle degenza e della cura tecnologica, innovando quella che è la gestione ospedaliera in Sardegna”. L’assessore però sottolinea anche le difficoltà della sanità regionale: “Abbiamo investito tanto in tecnologia, ma non possiamo investire in risorse umane. Non è responsabilità nostra. Purtroppo il nostro comparto è in difficoltà ma cercheremo di risolvere queste manchevolezze”.

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