In Sardegna si è costituito il primo Tavolo istituzionale sul lavoro, che mette insieme, sotto la regia del prefetto di Cagliari Giuseppe De Matteis, Regione, sindacati e organizzazioni datoriali.

Obiettivo: incrociare domanda e offerta di lavoro, ma attivando uno strumento in più, prima ancora di trovare un’occupazione: una formazione professionale specifica, adeguata alle esigenze del mercato di oggi.

Vale per gli italiani, ma soprattutto per i tanti stranieri regolari che attraverso il lavoro cercano la strada dell’integrazione con le comunità che li accolgono.

L’esigenza nata dall’urgenza di integrare nell’Isola gli stranieri già in possesso di permesso di soggiorno e i migranti a cui è stato riconosciuto il diritto alla protezione internazionale, si è poi estesa a tutti i sardi in cerca di occupazione con l’obiettivo di dare loro un’opportunità concreta.

“Il punto centrale – spiega il presidente regionale di Federalberghi Paolo Manca, che oggi ha partecipato alla prima riunione del tavolo – è trovare tutte quelle professionalità che attualmente mancano, introducendo nuovi percorsi di formazione capaci di ridurre il gap che proprio sulla formazione separa la Sardegna da altre realtà italiane, specie nei settori dove maggiore è la richiesta di lavoro. Penso al turismo, all’agricoltura e alla pastorizia, ma anche all’edilizia, al terziario e ai servizi. Solo nel turismo – sottolinea Manca – il fabbisogno è di 15-20mila lavoratori“.

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