La Regione Sardegna ha stanziato, con la variazione di bilancio, 8,5 milioni di euro per le Accademie di formazione, che avvieranno percorsi altamente professionalizzanti.

“Il lavoro si costruisce con le competenze” ha detto l’assessora regionale del Lavoro Ada Lai alla conferenza di chiusura del progetto triennale Techlog, dal titolo “La sfida della formazione nella logistica portuale nel bacino del Mediterraneo: L’esperienza del Progetto TechLog tra innovazione e simulatori intelligenti”, che si è tenuta oggi a Cagliari, nell’Aula magna della facoltà di Ingegneria e Architettura.

“L’economia identitaria del mare e la logistica portuale hanno un grande potenziale che vogliamo valorizzare – ha aggiunto Lai – Questo progetto transnazionale si iscrive nella Strategia Regionale Sardegna 2030, in quanto costruisce nuove reti, sostiene e supporta le iniziative congiunte di trasferimento tecnologico, favorisce la diffusione di alti standard di qualità comuni per il personale specializzato nel settore logistico e portuale, con la creazione di nuovi posti di lavoro e nuove professionalità”.

Sono intervenuti al convegno anche Francesco Mola, rettore dell’Università di Cagliari, Massimo Deiana, presidente dell’Autorità portuale, Fabio Mereu, delegato Ascame, Marco Melis, direttore generale del Programma Eni Cbc Med, Regione Sardegna, gli specialisti coordinatori Gianfranco Fancello (responsabile scientifico) e Patrizia Serra (coordinatrice tecnica).

Il progetto TransMediterraneo beneficia di un finanziamento dell’Unione Europea pari a 3,5 milioni di euro, di cui 3,1 milioni come contributo UE e 0,4 milioni da co-finanziamento, programma Eni Cbc bacino del Mediterraneo, su cui la Regione Sardegna è autorità di gestione  per conto di tredici Paesi.

Durante l’evento gli ingegneri trasportisti dell’Ateneo di Cagliari, in qualità di Università capofila, hanno presentato i risultati del progetto TechLog (Technological transfer for logistics innovation in Mediterranean area), che coinvolge Italia, Egitto, Spagna, Libano e Tunisia con nove partner, di cui 4 accademici e 5 privati.

Al progetto hanno partecipato oltre quaranta imprese e settanta operatori. Sono stati definiti standard comuni di lavoro per il personale specializzato nei porti e nelle aziende di trasporto al fine di migliorare la competitività delle catene logistiche del Mediterraneo. Il percorso di formazione si è tenuto sui simulatori di guida e di manovra, con  processi di innovazione integrati tra le aziende del settore e con la creazione di un “Mediterranean Open Lab” per promuovere e condividere le iniziative all’interno delle comunità (trans)portuali.

Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it