In Evidenza Salva-casa in aula, il centrodestra: “Si rischia l’impugnazione”

Salva-casa in aula, il centrodestra: “Si rischia l’impugnazione”

"La Regione non sta entrando in campi che non sono di competenza regionale", dichiara l'assessore Francesco Spanedda

È entrato nel vivo l’esame del disegno di legge 83 della Giunta regionale, intitolato “Riordino e coordinamento della normativa edilizia e urbanistica regionale con le disposizioni urgenti in materia di semplificazione urbanistica ed edilizia di cui al decreto-legge nazionale”, meglio noto come “Salva Casa” sardo. L’assessore degli Enti locali, Francesco Spanedda, ha ribadito ai giornalisti questa mattina che l’intento del testo è riordinare e aggiornare la complessa normativa urbanistica isolana, recependo in modo “ragionato” le indicazioni del recente decreto nazionale.

Uno dei punti più dibattuti in commissione riguarda le dimensioni minime necessarie per l’agibilità dei cosiddetti mini o micro alloggi. Mentre la legge nazionale consente una superficie minima di 20 metri quadri, la Sardegna intende mantenere la soglia a 28 metri quadri. Questa differenza ha sollevato preoccupazioni all’interno del centrodestra, in particolare per il rischio di un’impugnazione da parte del Governo centrale. Antonello Floris (FDI), relatore di minoranza, ha espresso il timore che un’eventuale impugnazione ministeriale (con il Ministero di Matteo Salvini che ha già sollecitato l’adeguamento totale alla norma nazionale) possa “creare il caos normativo”. Floris ha minimizzato il problema della superficie minima, spiegando che “la superficie minima degli alloggi mono stanza è un falso problema: si omette di dire che i Consigli comunali decidono su queste cose all’interno del proprio territorio, attraverso il regolamento comunale, quale deve essere la superficie minima, che può essere superiore”.

Tuttavia, l’assessore Spanedda ha minimizzato ogni rischio di blocco o impugnazione. Secondo Spanedda, la Regione “non sta entrando in campi che non sono di competenza regionale”. L’obiettivo è piuttosto “ordinare le modalità con cui queste eccezioni possono essere applicate”, il che si tradurrebbe in un “vantaggio per i cittadini, per le imprese e per le amministrazioni, che avrebbero una guida chiara su come applicare questi aspetti”. Il dibattito prosegue, cercando un equilibrio tra autonomia regionale e armonizzazione con la normativa nazionale.

Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it