In Evidenza Intossicazione alimentare, dott. Marracini: “Spiego origine, conseguenze e prevenzione”

Intossicazione alimentare, dott. Marracini: “Spiego origine, conseguenze e prevenzione”

Intossicazione alimentare da tonno e botulino: abbiamo fatto una chiacchierata con l'ex direttore sanitario del Santissima Trinità, il dott. Sergio Marracini

Crediti foto: Poliambulatori MyLab

Il tema dell’intossicazione alimentare ha fortemente tenuto banco nell’ultimo periodo in Sardegna, sia per quanto concerne l’intossicazione da botulino avvenuta alla fiesta latina di Monserrato, che ha portato anche al decesso di due persone, fino all’intossicazione da tonno avvenuta in questi giorni a Cagliari.

Per far chiarezza sull’origine, le conseguenze e la prevenzione all’intossicazione alimentare abbiamo fatto una chiacchierata con il dott. Sergio Marracini, ex direttore sanitario dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari.

In questi giorni, a Cagliari, ci sono stati diversi casi di intossicazione da tonno; qual’è l’origine e come è possibile prevenirla?

“Quest’ultimo è chiaramente legato a un problema all’origine e non certamente una colpa del ristoratore, infatti hanno fatto bene a farlo riaprire immediatamente. Quello del tonno è un problema antico, parlo di quello venduto non in scatola, che parte dal momento in cui viene pescato e viene conservato perché, soprattutto dopo che la Comunità Europea ha messo le quote di tonno, mi pare intorno ai 2000, ogni pescatore può pescare un certo quantitativo di tonno. In molti paesi della Comunità Europea, Italia compresa, hanno trovato l’escamotage, ovvero viene pescato di più quello che possono e lo lasciano in posti che non possono essere controllati, anche in mezzo agli scogli, dove è difficile trovarlo, poi viene recuperato. Il tonno che viene pescato va immediatamente messo in celle frigorifere perché altrimenti, soprattutto gli alimenti a base di aminoacidi che hanno molte proteine, possono subire una trasformazione degli aminoacidi. In questo caso si forma l’istamina che provoca questa patologia molto lieve, svanisce da sola in 24-48 ore, però risulta fastidiosa perché causa vomito, nausea, diarrea e prurito. Se uno ha l’antistaminico guarisce prima però resta una situazione fastidiosa. Oltretutto la presenza di istamina è quasi impossibile da riconoscere poiché non presenta sapori o odori particolari”.

Un altro caso di intossicazione alimentare che ha tenuto banco è quello del botulino: cos’è e come nasce il batterio? Quali sono i suoi sintomi?

“Il problema alla base è sempre la conservazione degli alimenti. Il botulino si crea e si sviluppa in particolari condizioni che sono legate alla conservazione, è stato un argomento che si è affrontato soprattutto con l’aumento dell’industrializzazione di certi prodotti alimentari. Molti prodotti alimentari che venivano conservati nelle lattine, venivano inscatolati senza alcun rispetto delle condizioni di aerobiosi e potevano portare allo sviluppo di questa tossina. L’intossicazione da botulino determina particolari problemi come nausea, diarrea, febbre e anche questi si possono affrontare ma sono più gravi dell’intossicazione dell’istamina come dimostra il decesso di alcune persone”.

Com’è possibile riconoscere quando il batterio botulino è presente all’interno di un alimento?

“Bisogna portarlo in laboratorio ma prima di fare le analisi si può verificare che il contenuto e il contenitore non riportino una sensazione di odore diverso perché la tossina emana un odore particolare, oltre a vedere ad occhio nudo le colonie dei batteri, se uno è particolarmente attento. Ovviamente se il prodotto è somministrato in mezzo ad altri alimenti è difficile per chi lo mangia ma anche per chi lo somministra perché si va a mischiare con gli altri alimenti in cui è inserito e non si riesce a riconoscere ad occhio nudo. Purtroppo a differenza della sindrome da sgombro (intossicazione da tonno, ndr) di cui parlavo prima, legata alla produzione di istamina, questa è una forma di intossicazione che può provocare anche la morte”.

In un soggetto che contrae il botulino, quali sono le complicazioni che possono insorgere e portare anche al decesso?

“C’è un’insufficienza cardiorespiratoria determinata dalla tossina a cui si aggiunge che il fisico è debilitato dai vomiti e altri sintomi iniziali, il fisico del soggetto risulta molto debilitato in più la tossina crea l’ insufficienza cardiorespiratoria e si può arrivare anche alla morte”.

Quali sono le contromisure da adottare per evitare la formazione del botulino e, una volta contratta l’intossicazione, quali sono le cure da adottare?

“La contromisura è un controllo degli alimenti nel momento in cui vengono confezionati, perché anche in questo caso a meno che il venditore non li abbia manipolati ed esposti a possibili altre trasformazioni non rispettando le norme di consrvazione, il problema è la sorveglianza iniziale sul prodotto confezionato. Una volta contratto il batterio bisogna immediatamente provvedere a una terapia adeguata tramite ricovero ospedaliero. Nel caso di botulino non è possibile agire con altre soluzioni, quindi si procede con urgenza a pulire il sangue e come in tutti i casi di intossicazioni bisogna somministrare fisiologica, pulire il sangue e fare in modo che l’organismo venga sollevato da questa intossicazione. Purtroppo la tossina è abbastanza aggressiva quindi è anche difficile da espellere: se il batterio viene riscontrato subito in tempi brevi si procede con l’antibiotico mirato ma se c’è già la tossina è più complicato, diventa un problema di pulizia del sangue e di liberazione dalla tossina in maniera urgente prima che dia danni agli organi, soprattutto a cuore e polmoni che possono essere vitali”.

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