Notizie Cagliari Delitto di Garlasco, nuove analisi del Ris di Cagliari riscrivono la scena

Delitto di Garlasco, nuove analisi del Ris di Cagliari riscrivono la scena

La Bpa del Ris di Cagliari e le nuove analisi sul dna stanno ridefinendo la dinamica del delitto e i possibili responsabili

Potrebbero mancare solo pochi mesi alla possibile chiusura delle indagini su Andrea Sempio, indagato dalla Procura di Pavia con l’accusa di aver ucciso Chiara Poggi in concorso con ignoti o con lo stesso Alberto Stasi. Ma prima di arrivare a una decisione definitiva, il quadro investigativo potrebbe subire un nuovo e inatteso scossone.

La Bpa (Blood pattern analysis) firmata dal colonnello Berti dei Ris di Cagliari ha infatti contribuito a rimettere in discussione la dinamica del delitto, confermando la centralità della cosiddetta impronta 33 e aprendo nuovi interrogativi anche sull’impronta della scarpa repertata nella villetta di Garlasco.

Dopo il deposito, avvenuto nelle scorse settimane, della relazione dei Ris sugli schizzi di sangue presenti nella casa e l’esposizione da parte della perita Denise Albani dei risultati dell’incidente probatorio sul materiale genetico rinvenuto sotto le unghie della vittima, agli atti manca ormai soltanto una consulenza. Si tratta della relazione dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo, incaricata dai pm Stefano Civardi e Giuliana Rizza, che però non è ancora stata formalmente depositata.

Lo scorso 24 ottobre Andrea Sempio era stato convocato all’Istituto di Medicina Legale di via Mangiagalli, a Milano, dove si era sottoposto a un’ispezione corporale. In quell’occasione la professoressa Cattaneo aveva rilevato altezza, misure di piede e gambe, oltre al peso. Dati destinati a essere messi a confronto con le analisi tecniche elaborate dal Ris di Cagliari. Come riportato da Fanpage, proprio intorno a questa consulenza potrebbero emergere elementi in grado di modificare in modo significativo la lettura della scena del crimine.

La nuova analisi, tuttavia, non avrebbe effetti solo sulla posizione di Sempio. È attesa con attenzione anche dalla difesa di Alberto Stasi, perché potrebbe incidere indirettamente sulla sua condanna. Una diversa ricostruzione temporale dell’aggressione, infatti, rischierebbe di incrinare uno dei pilastri della sentenza definitiva.

L’ipotesi che si fa strada negli ambienti investigativi dopo il lavoro del Ris di Cagliari è quella di un’aggressione più lunga e articolata. Chiara potrebbe essere stata colpita una prima volta al piano terra, mentre il colpo mortale sarebbe stato inferto successivamente, quando la giovane si trovava già sulle scale. L’assassino, secondo questa ricostruzione, avrebbe poi risalito i gradini, fermandosi a osservare il corpo dall’alto. Le ferite sul corpo della vittima, rianalizzate dalla professoressa Cattaneo, sarebbero compatibili con questa nuova dinamica.

Se la Procura dovesse adottare ufficialmente una ricostruzione che allunga i tempi dell’omicidio, la posizione di Alberto Stasi potrebbe avvicinarsi alla revisione del processo. Una prospettiva che, a quasi vent’anni dal delitto di Garlasco, rischia di riaprire uno dei casi giudiziari più controversi della cronaca italiana.

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