Emanuele Ragnedda ieri pomeriggio si è presentato davanti al Gip per l’udienza di convalida e ha rilasciato diverse dichiarazioni spontanee e risposto a tutte le domande della Pm presente.
In primo luogo, è stato confermato il suo fermo ed è stata firmata un’ordinanza di custodia cautelare nel carcere di Nuchis. “Ho l’impressione che allo stato delle cose non abbiamo nascosto nulla, ha fatto uno sforzo psicofisico per cercare di attingere a situazioni che molto spesso l’organismo umano è portato a cancellare” ha affermato l’avvocato difensore dell’uomo.
“Ha chiarito la sua posizione e ha chiarito che l’altro soggetto non è responsabile dell’omicidio della ragazza” ha poi aggiunto.
Inoltre, secondo quanto riferito sempre dalla difesa, lo stesso Ragnedda avrebbe proferito queste parole: “È una scelta che non avrei mai voluto fare ma è la scelta peggiore che ho fatto. Mi dispiace per lei, mi dispiace per i familiari e mi dispiace per i miei familiari, per la delusione”.
Di fatto l’imputato ha ripetuto la sua versione dei fatti, ovvero che Cinzia Pinna sarebbe stata uccisa al culmine di una violenta lite nel casolare della sua tenuta in cui sono state trovate evidenti tracce di alcol e cocaina.
Tuttavia, quando è stato trovato il corpo della donna, questo era nudo dalla cintola in giù. Non si esclude pertanto che possa esserci stato un tentativo di approccio sessuale. Ora si attende l’autopsia per chiarire con maggiore esattezza quando possa essere successo.
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